Lavoro, contratti a termine: proroghe ridotte da 8 a 5

di Andrea Tempestinidomenica 20 aprile 2014
Lavoro, contratti a termine: proroghe ridotte da 8 a 5
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Dopo le proteste della Cgil, la retromarcia di Matteo Renzi: si riducono da otto a cinque le proroghe dai contratti a termine consentite nell'arco di 36 mesi. E' stato stabilito da un emendamento del Pd al decreto legge sul mercato del lavoro approvato in Commissione alla Camera. La notizia è stata riferita dal relatore del testo, Carlo Dell'Aringa, promotore anche della modifica che introduce l'obbligo di assunzione a tempo indeterminato per i datori di lavoro che stipulano contratti a termine superando il tetto del 20 per cento. La Commissione dovrebbe licenziare il testo in giornata, mentre l'esame dell'aula è previsto per venerdì: il voto definitivo è atteso dopo Pasqua, probabilmente ricorrendo allo strumento della fiducia (anche se ancora non è stato dato l'annuncio ufficiale). Maternità - Modifiche in vista anche per quel che riguarda la maternità: un altro emendamento presentato da Dell'Aringa e approvato in Commissione prevede che le mamme con contratto a tempo determinato potranno conteggiare il periodo di congedo di maternità, ai fini dei requisiti necessari per acquisire il diritto di precedenza, per le assunzioni a tempo indeterminato. Si stabilisce così che il congedo di maternità "concorre a determinare il periodo di attività lavorativa utile a conseguire il diritto di precedenza" nel caso di assunzione a tempo indeterminato da parte dell'azienda. Alle madri lavoratrici è stato riconosciuto anche il diritto di precedenza anche nelle assunzioni a tempo determinato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi 12 mesi, "con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei precedenti rapporti a termine". Inoltre l'emendamento approvato stabilisce che il datore di lavoro "è tenuto a informare il lavoratore del diritto di precedenza" tramite "comunicazione scritta da consegnare al momento dell'assunzione". Dimissioni in bianco - Esulta la minoranza del Pd, per la quale parla il leader Gianni Cuperlo: "Trovo molto positivo che il Parlamento stia modificando il decreto sul lavoro diminuendo le proroghe dei contratti a termine da 8 a 5. Mi sembra che le critiche che abbiamo fatto abbiano colto un punto ed è cosa positiva che il governo accetti qualche correzione". Resta alta, invece, la tensione sul tema delle dimissioni in bianco. Tuona Sel con il capogruppo in commissione Lavoro, Giovanni Barozzino: "Il ddl sull'abrogazione dell'odiosa pratica è stato affossato, nonostante le proteste di Sel in Senato. Sul tema del lavoro - scrivono Barozzino e Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto al Senato - abbiamo assistito, ancora una volta, alla scrittura di una pagina vergognosa da parte di quelle forze politiche che, in campagna elettorale, si propongono come paladini dei diritti dei lavoratori, e poi all'interno del Parlamento fanno l'esatto contrario. Le dimissioni in bianco - concludono - erano state approvate dalla Camera, anche con il sostengo del Pd. Evidentemente, però, nel tragitto tra Montecitorio e Palazzo Madama i colleghi piddini ci hanno ripensato e hanno preferito rinviare tutto alle calende greche, allineandosi in questo modo alle politiche del lavoro di Sacconi".