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Matteo Salvini: "Una squadra che vince non ha Angelino Alfano in campo"

di Andrea Tempestini domenica 30 novembre 2014

2' di lettura

Tra goleador e registi, qualcosa si muove nel centrodestra. La scossa sono state le Regionali di domenica che hanno segnato lo scatto di Matteo Salvini, al quale Silvio Berlusconi si è offerto, nei fatti, di tirare la futuribile volata elettorale. Un'offerta non da poco e in grado di cambiare radicalmente le carte in tavola tra chi si oppone (o si opporrà) a Matteo Renzi. Il leader leghista ascolta la proposta, e risponde. Ha spiegato in mattinata di volere le primarie al più presto poi, nel pomeriggio, ha analizzato altri punti, tra i quali un "punto" che ha nome e cognome: Angelino Alfano. Interpellato dall'agenzia di stampa Agi, Salvini si mostra più che categorico sul leader di Ncd, che il Cavaliere in qualche modo vorrebbe recuperare tra gli alleati: il leghista chiede infatti che la nuova coalizione di centrodestra sia fondata su "un progetto" e "non basata su compromessi". Appello ignorato, dunque: "Una squadra che vince - taglia corto Salvini - non ha Alfano in campo". "Io goleador?" - E ancora, in un'intervista concessa ad Affaritaliani.it, Salvini aggiunge: "Nell'Ncd c'è tanta gente perbene con cui è possibile dialogare. Un conto è l'Ncd - rimarca - e un conto è Alfano. Con il ministro dei 150mila sbarchi non posso costruire alcuna alternativa al Pd". Dunque torna ancora sulla battuta di Berlusconi: "Io goleador? Tengo i piedi ben saldi per terra". E su Silvio regista? "Presto per dirlo - spiega il leader del Carroccio -. Lui ha fatto tanto, ma in questo momento i nomi non sono la priorità e chi fa cosa è l'ultimo dei problemi". C'è poi lo spazio per rispondere anche all'ipotesi di un Salvini vice-presidente del Milan, la sua squadra del cuore: "Sarebbe fantastico, ma l'Italia viene prima" Capitolo Tosi - Il leader della Lega risponde poi anche a Flavio Tosi, che in un'intervista gli ha attribuito ogni merito per la vittoria di domenica. Salvini si dice "assolutamente d'accordo" col sindaco di Verona, l'unico altro serio pretendente alla leadership del Carroccio, e insiste sulla necessità delle primarie dalle quali far emergere il futuro leader della coalizione: "E' da tempo che dico che sia il progetto che la squadra dovranno essere scelti nelle piazze. Assolutamente d'accordo con Tosi su questo". Tosi, nell'intervista, afferma poi di essere stato "determinante" nell'elezione di Salvini alla segreteria. E Matteo risponde: "Bene, se siamo qua rispetto all'anno scorso vuol dire che tutti hanno fatto la loro parte: io ricordo che l'anno scorso i giornali stavano celebrando i funerali della Lega e adesso siamo diventati goleador, e quindi vuol dire che se la gente non litiga le cose vanno bene". Infine un avvertimento: "Chi perderà le prossime giornate a litigare o a polemizzare si accomoda fuori", conclude Salvini.

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