L’ordine di scuderia è sempre lo stesso: “Non attaccate”. Silvio Berlusconi frena i malumori dei suoi nei confronti delle decisioni del governo. Il perché è presto detto: il leader azzurro sta trattando, e pare che stia riuscendo anche a incassare, con il premier Matteo Renzi su temi che gli stanno particolarmente a cuore, ovvero Csm e Corte Costituzionale che saranno in carica durante la riforma della Giustizia. Insomma un Nazareno bis la cui trattativa sembra sia in fase avanzata con tanto di nomi condivisi: nomi di sinistra “graditi” al centrodestra e nomi di centrodestra “graditi” al Pd di Renzi. È così, rivela l'Huffington, che si è arrivati anche all’indicazione dei due nomi della Consulta. Antonio Catricalà in quota Gianni Letta, e Luciano Violante su cui, alla sua terza volta, sarebbe caduto il veto di Silvio Berlusconi. Altro segnale di “pacificazione”. Per il Csm, invece, il nome è quello di Massimo Brutti come futuro vicepresidente perché è vero che Brutti è “comunista” ma soprattutto è “garantista”, autonomo rispetto al partito dei giudici: “Perfetto per la pacificazione” dice uno dei pochi azzurri vicini al dossier all'Huffington. Restano da comporre le ultime caselle del Csm che sarà chiamato a nominare la tolda di comando di parecchie procure, visto che la norma che abbassa l’età pensionabile dei magistrati da 75 a 70, prevista nel decreto sulla PA vengono “decapitati” i vertici dei più importanti uffici giudiziari, come Milano, Venezia, Torino, Napoli e Roma.