L'Italicum fa bene a Silvio Berlusconi e al centrodestra. Secondo l'ultimo sondaggio Euromedia di Alessandra Ghisleri, Forza Italia è stabilmente secondo partito al 22% e trainerebbe l'alleanza allargata di Ncd, Lega Nord e Fratelli d'Italia al 34%, mezzo punto davanti al centrosinistra. Il Pd resta il primo partito d'Italia, al 29,1%, e sommando i suoi voti a quelli di Sel (3,4%) e agli altri gruppi minori (0,9%) il centrosinistra arriverebbe al 33,4 per cento. Nel centrodestra, detto di FI, pesa il flop del partito di Angelino Alfano: secondo la rilevazione della Ghisleri il Nuovo Centrodestra sarebbe in caduta libera al 3,8%, dato che alla luce del nuovo sistema elettorale lo escluderebbe addirittura da ogni ripartizione dei seggi (lo sbarramento in coalizione è al 5%, da soli all'8%). Il massacro dei piccoli partiti - Questo sulla carta, perché non è detto che gli alfaniani alle prossime elezioni politiche (che probabilmente slitteranno al 2015) correranno in coalizione con Forza Italia. Un'ipotesi è quella di un raggruppamento "larghissimo" ad esclusione di Berlusconi: Ncd, Lega Nord (4,4%), Fratelli d'Italia (2,3%) e poi i centristi di Casini (Udc al 2,5%) e i popolari di Mario Mauro, con Scelta Civica di Mario Monti (1,5%) intenzionata a diventare l'ala liberal del Pd renziano. Per tutti questi "cespugli" i numeri sono da brivido e nessuno di loro, al momento, supererebbe le soglie di sbarramento previste dalla nuova legge elettorale. Non è a rischio, invece, il Movimento 5 Stelle: il partito di Beppe Grillo è il terzo a quota 21,8%, ma rischia ancora una volta di restare fuori da ogni gioco politico. E forse, anche alla luce della mancata trattativa sulle riforme, è proprio quello che vuole il comico-guru. Se sia anche quello che vogliono gli eletti e gli elettori grillini è invece tutto da vedere.