Per la prima volta il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e Matteo Renzi, presidente del Consiglio, sullo stesso palco. È accaduto nella tenuta di San Rossore, in occasione della giornata conclusiva del raduno nazionale degli scout Agesci dove Matteo Renzi è arrivato con la mogllie Agnese. Al termine della santa messa, e dopo la telefonata di Papa Francesco, poco prima di mezzogiorno i dirigenti dell’associazione hanno invitato a salire sul palco Bagnasco e Renzi, ai quali è stata consegnata la "Carta del coraggio", il documento elaborato dai 30.000 giovani scout tra i 16 e i 21 anni e che simbolicamente ha concluso il lungo cammino di preparazione alla Route 2014. Il presidente della Cei e il premier si sono seduti accanto per ascoltare i vari interventi scout per illustrare la Carta. Al cardinale Bagnasco i capi scout hanno regalato il fazzolettone, simbolo dell’associazione degli esploratori: un triangolo di stoffa da indossare arrotolato, su se stesso, attorno al collo. Il ritorno "a casa" - Quello di San Rossore è stato un doppio ritorno a casa per Matteo Renzi. Tra gli scout dell’Agesci, prima di tutto, ma anche nella redazione di "Camminiamo Insieme", giornale di cui è stato caporedattore. Erano anni lontani, quando si firmava "Zac" (pensando a Zaccheo, l’uomo del sicomoro) e iniziava a fare politica. Oggi però Renzi fa il presidente del Consiglio dei ministri del suo Paese. E tre rover e scolte gli hanno chiesto conto di tante cose. C. E lui è stato al gioco, anzi all’intervista: sotto il tendone del Media Center di San Rossore, sabato pomeriggio, assediato da ragazzi che gli chiedevano un autografo o i giornalisti e i fotografi che cercavano di carpire un suo sguardo, una sua battuta. Renzi non si è sottratto: ha parlato per oltre 40 minuti seduto a un tavolo di cartone riciclato davanti a un rover di 18 anni, due scolte di 20 e 17 anni (che hanno saputo solo due ore prima che avrebbero dovuto intervistare il premier, ma sono riusciti a mettere in fila 14 domande). La rottamazione - Renzi ha parlato a tutto campo. Dell’essere scout e della riforma del Senato. Del lavoro che ancora non c’è e della scuola che rappresenta la sfida più importante (su cui coinvolgere anche le associazioni, scout compresi). Il premier ha parlato della pace e delle sfide geopolitiche nell’area del Mediterraneo e per l’Europa. (di cui parla anche in un'intervista alla Stampa in cui dice: gli ordini all'Europa li diamo noi). Nell'intervista pubblicata poi sul sito dell'Agesci, il premier si rivolge direttamente al popolo scout: "I politici devono essere come lo yogurt, a un certo punto devono scadere, non lo puoi fare per sempre. Vale anche per me, per me è già iniziato il conto alla rovescia per essere rottamato". Ma Renzi sottolinea i risultati ottenuti da quanto è a Palazzo Chigi: "Negli ultimi due mesi noi abbiamo fatto in Italia 108 mila posti di lavoro in più, sono 108 mila persone che hanno trovato lavoro e non lo avevano. È un primo passo - aggiunge - non è ancora sufficiente, però la cosa fondamentale è riuscire a cambiare il sistema paese".