Il nodo è stato sciolto nella notte. Sarà Matteo Orfini il nuovo presidente dell’assemblea nazionale Pd. L’esponente dei giovani turchi verrà indicato nella riunione appena cominciata all’hotel Ergife di Roma. Dopo le dimissioni di Gianni Cuperlo, a primavera, il ruolo era rimasto vacante e nelle ultime settimane si erano intensificate le trattative per la successione. Tra ieri sera e questa mattina , dopo il suo rientro dalla missione all’estero, Matteo Renzi ha tirato le fila della vicenda e la proposta è stata appunto quella di dare la presidenza a Orfini. «Indico Matteo Orfini a svolgere il compito di guidare il partito, un partito in cui ci si rispetta», ha detto intervenendo all'Ergife. La proposta è stata ratificata dall’assemblea stessa: è lui il nuovo presidente del Pd. Il voto è stato palese, nessuno ha votato contro. Due gli astenuti. C'è chi dice no - «Nella notte è arrivata l’indicazione via sms per Matteo Orfini presidente. Io mi asterrò. C’è molto imbarazzo per il metodo», ha detto Pippo Civati arrivando all’Assemblea Pd. «Una candidatura del genere - ha spiegato Civati - non può avvenire in notturna consultando solo la maggioranza del partito. Con Cuperlo ieri avevamo pensato comunque ad una persona di garanzia. È evidente che c’è molta tensione, ma da oggi non mi aspetto nulla». Anche Stefano Fassino disapprova: «Orfini è un dirigente di primissima qualità ma non mi sembra risponda ai criteri di un figura superparters», ha detto in Assemblea. Il personaggio - Orfini, per quattro anni segretario del Circolo Pd Mazzini del quartiere romano di Prati, è stato stretto collaboratore di Massimo D'Alema all'epoca in cui era membro del Parlamento europeo facendone anche da portavoce. Responsabile delle relazioni istituzionali della Fondazione Italianieuropei e responsabile cultura e informazione nella segreteria nazionale del Partito Democratico di Pierluigi Bersani, ha partecipato alle primarie dei parlamentari nel Lazio, è stato eletto deputato alle elezioni politiche del 2013 e oggi si appresta a prendere la benedizione di Matteo Renzi che appoggerà con la sua relazione la proclamazione a presidente del Pd. Il retroscena - Ieri sera Gianni Cuperlo, sentendo Renzi e Lorenzo Guerini, aveva indicato il nome di Nicola Zingaretti come candidato unitario sulla presidenza. Di fronte al 'no' del premier, riferiscono alcune stesse fonti del partito, in seno alla minoranza si sarebbe convenuto che l'alternativa migliore sarebbe stato proprio il leader dei Giovani Turchi. Anche lo stesso Orfini, dicono le stesse fonti, avrebbe detto ai renziani che quella del governatore del Lazio era la candidatura piùcondivisa. Ma alla fine Renzi, a quanto si riferisce, ha preferito Orfini a Zingaretti.