Angelino Alfano si appresta a lanciare una consultazione popolare sul semi presidenzialismo. L'idea è del professor Gaetano Quagliariello e fa il paio con quella del professor Guzzetta, famoso in passato per le sue battaglie referendarie insieme a Segni, che ha suggerito a Silvio Berlusconi di rilanciare la sua battaglia, a suon di raccolta firme, per l'elezione diretta del capo dello Stato visto che il tentativo di farla passare in Parlamento insieme alla riforma del Senato non sembra una via percorribile. Il "collante" - Due professori, fa notare Francesco Verderami sul Corriere della Sera, che potrebbero far da collante al centrodestra. "Che siano ignari o partecipi dello stesso disegno", fa notare l'editorialista di via Solferino, "poco importa. Ma non c'è dubbio che il tema sia vero (e al momento unico) collante che può consentire un riavvicinamento degli spezzoni di ciò che un tempo è stata l'area dei moderati". Il piano - In pratica, issando il vessillo del presidenzialismo il centro destra proverà a verificare se sarà capace di ritrovarsi e ricomporsi battendo strade diverse: Berlusconi chiederà a Renzi il lasciapassare del Pd in Parlamento al suo disegno di legge forte anche del fatto che il premier senza i voti dei 14 ammutinati del Pd ha estremamente bisogno del suo appoggio, Alfano cercherà di mobilitare l'opinione pubblica con la racconta delle firme. Questo significa che entrambi vogliono evitare le elezioni anticipate e vogliono portare avanti le riforme. L'incubatrice - "Sarebbe un errore per noi uscire dal percorso delle riforme", dice il capogruppo azzurro Paolo Romani a Verderami, "e Forza Italia che proprio su questa strada vuole avviare un percorso di riunificazione del centro destra lavorerà perché l'accordo si realizzi". Da parte sua Quaglieriello sostiene che "tutti dovremmo adottare la strategia dei piccoli passi, invece di andare avanti per strappi". Così il presidenzialismo può diventare l'incubatrice di una futura federazione.