Berlusconi cerca volti giovani per la tv

di Ignazio Stagnodomenica 15 giugno 2014
Berlusconi cerca volti giovani per la tv
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Contrariamente a quanto si dice, è «consapevole» che bisogna fare «uno scatto in avanti, una rivoluzione azzurra». Il problema di Silvio Berlusconi è il “come” farlo e, soprattutto, il “quando”. L’esito non proprio soddisfacente delle Europee, quello, considerato «stranissimo», dei ballottaggi che hanno comportato la caduta del nuovo pupillo, cioè il sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo, lo hanno convinto che bisogna prendere tempo, allungare i tempi. Il Cavaliere non vuole che il suo partito imploda o, peggio, esploda, e, per questa ragione, non si è prestato a farsi mettere in mezzo nella guerra - sempre più evidente - in corso tra “Cerchio magico” e resto del partito, tra Giovanni Toti da un lato e Raffaele Fitto dall’altra. I due ieri si sono sfidati nuovamente a distanza a causa di una manifestazione a Napoli: ne avevano organizzate due diverse nello stesso giorno, nalla medesima città. Alla fine è stato l’ex ministro a rinunciare alla sua «per evitare spaccature». Per questa ragione l’ex premier ieri ha scelto deliberatamente di bidonare il Comitato di presidenza del suo partito e di non presentarsi a quello che poteva diventare il luogo della resa dei conti definitiva. L’appuntamento era in programma da giorni eppure lui, che a Roma doveva comunque rientrare, ha preferito non partecipare. Del resto, all’ordine del giorno c’era “solamente” l’approvazione del bilancio 2013 del partito. Se ne se sono occupati i soli Denis Verdini, che da sempre è custode delle casse, e Maria Rosaria Rossi. Quest’ultima, segretaria personale del leader, ha esordito ufficialmente nel delicatissimo ruolo di tesoriere. La riunione è durata meno di mezzora ed è servita a lanciare un nuovo allarme: il partito chiude il 2013 con un passivo di esercizio superiore ai 15 milioni di euro, il disavanzo patrimoniale accumulato aumenta a a 83 milioni e 548 mila euro e a nulla è servito l’assegno di quindici milioni staccato dal Cavaliere pochi mesi fa. Tra le voci che pesano di più, i dipendenti: 86 unità. Cinquantaquattreo quelli che risultano neo-assunti nel 2013 perchè “ereditati” dalla precedente gestione, quella del Pdl. Resta aperto il nodo dei contributi degli eletti: molti tra i deputati e i senatori non avrebbero versato al partito la cifra pattuita al momento dell’elezione. Due ore dopo, alle quattordici in punto, si è riunito nella sede di Forza Italia a piazza San Lorenzo in Lucina l’atteso comitato di presidenza. C’era Raffaele Fitto, c’erano quasi tutti i membri, ma non c’era il presidente e, di conseguenza, non si è svolto alcun dibattito. Mentre gli altri si riunivano, però, Berlusconi non è rimasto con le mani in mano. Il Cavaliere, infatti, ha chiamato uno ad uno molti coordinatori regionali di Forza Italia e a loro ha chiesto di avviare una ricerca e di mandargli alcune segnalazioni: «Vorrei che individuassi e mi segnalassi persone che fanno politica nel nostro partito a livello locale e che hanno consenso: sto selezionando volti nuovi da mandare in televisione», ha spiegato. Nell’attesa che cambino le regole e, di conseguenza, gli organi direttivi del partito che ha creato nel 1994 e ricreato lo scorso novembre, l’ex premier vuole promuovere un ricambio della sua immagine, scegliendo volti nuovi «più adatti» a confrontarsi con «la nuova classe dirigente del Pd». Alcune «segnalazioni» sono già partite. Nel Sud e nelle Isole, le idee sono più chiare: Maria Tripodi, Ylenia Citino, Federica Di Benedetto sono state candidate alle Europee e hanno avuto un buon successo, sono giovani ed efficaci, per esempio. Altrove, però, la ricerca si annuncia un po’ più complessa e i coordinatori hanno preso tempo. La mossa del Cavaliere è servita innanzitutto a rimandare il redde rationem, a lasciare che i suoi dirigenti si sfoghino altrove e non davanti a lui: «È ora di finirla con queste diatribe che rovinano l’immagine del partito», ha detto a un interlocutore cui ha risposto ieri al telefono. Non alzerà i toni con nessuno, men che meno risponderà a Raffaele Fitto che gli ha chiesto di avviare una «nuova fase», ma non vuole che il dibattito sulle primarie o sui congressi venga fatto ora: «Ci saranno i tempi giusti, ho già detto di essere favorevole, ma non adesso». La priorità, fa sapere il Cavaliere, è trovare una nuova intesa con Matteo Renzi sulle riforme. Poi, dice, si potrà discutere del resto. di Paolo Emilio Russo