Slitta a lunedì 19 maggio la votazione alla Camera per il Decreto legge Casa dopo che, durante la votazione del pomeriggio di venerdì 16 maggio, la maggioranza non è riuscita a mantenere il numero legale, andando sotto per tre volte. E' stato necessario che il Partito democratico chiedesse di interrompere la discussione sul provvedimento. In conferenza dei capigruppo la situazione si è poi sbloccata quando il Pd ha rinunciato alla richiesta di chiusura anticipata della discussione generale, convincendo così i gruppi dell’opposizione a ritirare in massa tutti gli interventi iscritti a parlare. In questo modo è stato almeno aggirato l'obbligo del numero legale. Le nubi sul governo restano intatte, anche perché nel frattempo gli allarmi sui numeri sbagliati sono sempre più rossi. E dagli stessi ambienti dell'esecutivo non escludono si debba ricorrere a una manovra aggiuntiva. La fiducia – Vista la situazione di empasse, il governo con il ministro per le riforme Maria Elena Boschi ha posto la fiducia sul Dl Casa con l'identico testo licenziato dalla commissione e già approvato al Senato. Lunedì 19 maggio sarà votata la fiducia a partire dalle 16 con le dichiarazioni di voto, alle 18 inizierà la chiama. Il voto proseguirà il giorno dopo con la diretta tv delle dichiarazioni di voto alle 12.30 e il voto fissato per le 14.30. Cosa prevede – Il provvedimento che vuole affrontare l'emergenza abitativa, illustrato dalla deputata Pd Raffaella Mariani, prevede l’aumento di 100 milioni di euro del fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e di 225,92 milioni di euro al fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli. Sono previste anche risorse per iniziative che partano da Comuni e Regioni, come la creazione di fondi di garanzia. Con il Dl casa dovrà essere costituito un fondo per la concessione di contributi in conto interessi sui finanziamenti per l'acquisto degli alloggi di proprietà degli IACP, un programma di recupero di immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica. Il provvedimento andrà a modificare anche la disciplina che oggi permette a chi occupa abusivamente una casa di chiedere in quella casa la residenza e l’attivazione delle utenze.