Renzi annuncia su Twitter la riforma del Terzo settore: "Diventerà il primo"

di Nicoletta Orlandi Postidomenica 18 maggio 2014
Renzi annuncia su Twitter la riforma del Terzo settore: "Diventerà il primo"
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Ancora una volta Matteo Renzi usa Twitter per annunciare le sue riforme. Oggi è stata la volta della proposta del governo per la riforma del Terzo settore. «Il testo di discussione sul #terzosettore. Come promesso a Lucca, un mese fa. Adesso un mese di discussione e poi parte iter», ha cinguettato il presidente del Consiglio avviando - da oggi al 13 giugno - una consultazione on line tra i cittadini sulle linee di indirizzo del riassetto del mondo dell’assistenzialismo e del volontariato. Meno burocrazia - Fra le novità proposte dal governo nuove fondamenta giuridiche degli enti no profit per «separare il grano dal loglio, attraverso la riforma del libro I e titolo II del codice civile per individuare i requisiti sostanziali, la struttura di governance e gli obblighi di trasparenza ma anche lo snellimento delle procedure di riconoscimento e i criteri per la gestione economica. Il secondo punto su cui si intende procedere è l’aggiornamento della legge sul volontariato con il riconoscimento delle reti di volontariato di secondo livello, la ridefinizione dei compiti dell’osservatorio nazionale, la riduzione degli adempimenti burocratici e criteri più trasparenti. Si intende poi rivedere la legge sulle Associazioni di promozione sociale per razionalizzare le modalità di iscrizione ai registri e armonizzare il regime di agevolazioni fiscali rispetto a quello di altre categorie di enti no profit. L'authority - A questi interventi saranno affiancati l’istituzione di un’authority del terzo settore e alla redazione di un testo unico. Si intende poi valorizzare il principio di sussidiarietà verticale e orizzontale facendo contribuire gli enti no profit alla programmazione delle politiche pubbliche a livello territoriale, con una revisione dei requisiti per l’autorizzazione dei servizi sociali e l’introduzione di incentivi per la libera scelta dell’utente a favore delle imprese sociali con detrazioni fiscali o voucher. Imprese sociali - Per «far decollare l’impresa sociale» si propone di rendere obbligatoria l’assunzione dello specifico status, ampliando le materie di competenza e le categorie di lavoratori svantaggiati, prevedendo poi forme limitate di remunerazione del capitale sociale e armonizzando agevolazioni e benefici di legge. L’ultimo obiettivo che si propone il testo del governo è «dare stabilità e ampliare le forme di sostegno economico, pubblico e privato, degli enti del terzo settore» attraverso il riordino delle fiscalità di vantaggio anche per chiarire meglio la «controversa accezione di modalità non commerciale». Si prevede poi un potenziamento del 5 per mille e la disciplina sperimentale del voucher per il secondo welfare delle famiglie. Primo settore - «Lo chiamano terzo settore - si legge nelle linee guida del governo - ma in realtà è il primo», e «anche in questo caso vogliamo fare sul serio», perchè i tre obiettivi che si pone l’esecutivo sono: costruire un nuovo welfare partecipativo con una governance allargata ai corpi intermedi e al terzo settore, valorizzare il potenziale di crescita dell’economia sociale e premiare chi contribuisce, con donazioni o impegno personale, a queste iniziative. Per la consultazione aperta il governo ha creato un nuovo indirizzo mail (terzosettorelavoltabuona lavoro.gov.it) a cui inviare proposte e suggerimento fino al 13 giugno.