La spending review che ha proposto Matteo Renzi con la riforma dell'amministrazione sta facendo preoccupare diversi enti statali, che vedono il rischio di ridimensionamenti, accorpamenti o chiusure di molti uffici. E quando il premier il 30 aprile ha annunciato di voler proporre l'accorpamento di Aci, Pra e Motorizzazione civile, i tre colossi hanno capito che le cose stanno per cambiare e che la loro convivenza durata per lunghi anni potrebbe finire il 13 giugno, quando il governo vorrebbe approvare la riforma della Pubblica amministrazione. Gli obiettivi - L'idea del premier è quella di abolire il sistema che prevede che il proprietario di un auto debba avere sia il certificato di proprietà del veicolo (di cui si occupa l'Aci) sia il libretto di circolazione (a cura della Motorizzazione civile). Se la riforma verrà approvata, al posto di questi due documenti verrebbe creata una nuova carta, che racchiuderebbe tutte le informazioni del veicolo che sarebbero gestite da un'unica banca dati. Questo aiuterebbe a evitare sovrapposizioni di dati, inefficienze nel sistema e porterebbe anche un notevole risparmio nella gestione dei servizi. Che cosa cambia - L'Aci è un ente pubblico controllato direttamente dal ministero del Turismo e conta 106 uffici provinciali, 400 sportelli e una gestione di operazioni da 1,1 miliardi, legate principalmente a al certificato di proprietà del veicolo. La Motorizzazione, invece, è una direzione generale del ministero dei Trasporti con 88 uffici provinciali, che hanno gestito nell'ultimo anno 56mila operazioni. Quale delle due aziende verrà accorpata all'altra è ancora un mistero e lo stesso premier non ha ancora dato soluzioni concrete a questa idea, ma qualcuno già si sbilancia in ipotesi. Il dibattito riguarda principalmente la gestione dei servizi del Pra, il pubblico registro automobilistico, che gestisce un giro d'affari di 190milioni di euro. Gli uomini ai vertici della Motorizzazione sperano di sottrarre la gestione di questi affari all'Aci, che al momento se ne occupa, sperando di incamerare questi guadagni dati dai passaggi di proprietà dei veicoli. L'obiettivo è risparmiare - Il commissario alla spending review Carlo Cottarelli vorrebbe che la Motorizzazione assorbisse i dipendenti dell'Aci (che sono circa 2500) per risparmiare così circa 60milioni di euro, che comporterebbero un abbassamento del prezzo delle pratiche di trasferimento di proprietà: dagli attuali 36 euro si potrebbe passare a un costo amministrativo di 25 euro. Sono invece di idea opposta i dirigenti dell'Aci, che sperano di poter assorbire una parte degli uffici della Motorizzazione e ottenere la gestione dell'archivio unico. E per convincere che questa è la soluzione migliore hanno proposto di accollarsi una parte degli esuberi e di gestire l'archivio della Motorizzazione, garantendo un risparmio dei costi di gestione di 66milioni. Non si sa ancora quale di queste proposte verrà ritenuta più valida e funzionale, ma i consigli per ora sono di valutare entrambe le proposte con molta attenzione, per non creare disagi nella gestione delle documentazioni e per garantire lavoro a tutti i dipendenti attualmente impiegati nelle due aziende: "Il nostro obiettivo è salvaguardare i posti di lavoro, far risparmiare lo Stato e i cittadini e, infine, rendere più efficiente il servizio" ha dichiarato Riccardo Nencini, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Per ora quindi si tratta solo di ipotesi; per una risposta concreta bisogna aspettare il 13 giugno.