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"Voti comprati per 25 euro". Nei guai deputato di sinistra: l'accusa grave sulle elezioni

di Giovanni Ruggiero domenica 12 novembre 2017

2' di lettura

Un altro neodeputato regionale siciliano è indagato, stavolta per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale: Edmondo «Edy» Tamajo, 41 anni, è accusato di avere comprato voti, alle consultazioni di domenica scorsa, al prezzo di 25 euro per ciascuna preferenza. Un’inchiesta-lampo, che segue di pochi giorni l’arresto di Cateno De Luca (Udc), l’altro nuovo parlamentare - eletto nella coalizione di centrodestra - finito sotto indagine, a Messina, per associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale. Tamajo, il più votato della provincia di Palermo, con quasi 14 mila consensi personali, era nella lista di centrosinistra Patto dei democratici per le riforme-Sicilia futura. Con lui sono sotto inchiesta altre tre persone: Giuseppe Montesano, Cristian D’Alia, Nicolina D’Alia, ritenuti i suoi galoppini elettorali. L’inchiesta è scaturita dalle intercettazioni effettuate nell’ambito di un’altra indagine, riguardante il candidato sindaco di Palermo Fabrizio Ferrandelli, indagato per voto di scambio politico-mafioso: gli accertamenti sono andati avanti per alcuni mesi e hanno abbandonato il personaggio che era stato inizialmente preso di mira, imboccando altre strade, perchè, sentendo discutere i politici e i loro uomini di fiducia, gli uomini della Guardia di Finanza di Palermo hanno enucleato una serie di possibili altri reati, a carico di altre persone. Tra i più gravi quello adesso contestato a Tamajo, che sarà ascoltato nei prossimi giorni. Gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Fabiola Furnari, hanno atteso la chiusura delle urne e poi hanno iniziato a effettuare perquisizioni e sequestri, sentendo a sommarie informazioni gli elettori il cui voto sarebbe stato comprato: alcuni di loro avrebbero confermato di avere preso soldi in cambio della preferenza. Per Tamajo è possibile anche il giudizio immediato: in tutto, il candidato che appoggiava Fabrizio Micari, all’interno della lista dell’ex ministro Totò Cardinale, ha totalizzato esattamente 13.984 preferenze, 8.038 delle quali prese nel capoluogo dell’Isola. La vicenda apre scenari imprevedibili anche a proposito della regolarità del voto: perchè le intercettazioni a tappeto negli ambienti politici rischiano di scatenare un terremoto e altri candidati sarebbero coinvolti nell’indagine della Procura diretta da Francesco Lo Voi. Tamajo aveva salutato la propria elezione con un comunicato: «Sono felice - aveva detto - la gente ha risposto a chi sta vicino al territorio, sono stato premiato per la mia trasparenza e onestà. C’è stato un lavoro costante di supporto a tutte le amministrazioni locali vicine a noi. La vicinanza, il parlare senza fronzoli, pagano sempre»

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elezioni regionali sicilia
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