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Matteo Salvini fonda un altro partito: addio Lega, arriva Lega per Salvini premier

di Andrea Tempestini domenica 28 gennaio 2018

3' di lettura

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo statuto della “Lega Salvini Premier”, che all’articolo 1 si definisce «movimento politico confederale costituito in forma di associazione non riconosciuta che ha per finalità la pacifica trasformazione dello Stato italiano in un moderno Stato federale». Una presentazione ben diversa dalla “Lega Nord per l’indipendenza della Padania”, che invece «è un movimento politico confederale costituito in forma di associazione non riconosciuta che ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana». Leggi anche: Fermate D'Alema, gli insulti a Salvini: "Cos'è il tuo partito" Cambia anche il simbolo. Radicalmente. Perché il nuovo soggetto ha semplicemente una scritta bianca su sfondo blu, esattamente come i cartoncini da campagna elettorale americana che fanno da cornice a parecchie iniziative politiche di Matteo Salvini. Ovviamente non c’è Alberto da Giussano, il guerriero che da sempre campeggia sul logo del Carroccio. Il motivo è evidente: qui si tratta di un’altra storia. Che formalmente non ha legami con la creatura fondata da Umberto Bossi. Non solo per certificare la fine dell’era secessionista (d’altronde, è già stata decisa la cancellazione della parola Nord dal simbolo per le elezioni del 4 marzo). C’è anche un’altra ragione. Tecnica e giudiziaria. Con i conti bloccati, la Lega Nord rischia di tirare le cuoia per mancanza d’ossigeno ovvero di grana. Al momento, dalla procura di Genova hanno deciso di mettere nel freezer circa 3 milioni di euro rastrellati sui vari conti riconducibili al partito. Il quale, per ora, cammina anche grazie alle donazioni degli eletti (a partire da parlamentari e consiglieri regionali). La battaglia giudiziaria - che si riferisce alla gestione del tesoriere Francesco Belsito e che ha messo nei guai pure il Senatur e il figlio Renzo - è arrivata in Cassazione. Ma il Carroccio potrebbe rischiare che, all’indomani delle elezioni politiche, una nuova iniziativa dei giudici blocchi nuovamente i conti. Che nel frattempo potrebbero essere stati rimpinguati da una pattuglia di deputati e senatori più nutrita di quella attuale. Non solo. A rischio ci sono pure i forzieri delle segreterie regionali (nazionali, nel vocabolario leghista). Molte sono già state prosciugate. E potrebbe succedere di nuovo, visto che una pm chiede di recuperare circa 50 milioni di euro. Quindi in via Bellerio hanno studiato questa via di fuga. Un nuovo contenitore che formalmente non ha nulla a che fare con la creatura che fu di Bossi e Maroni, e che è stato formalizzato nella Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre 2017. La sede legale del soggetto salviniano è a Milano, in via Privata delle Stelline 1, e in parte ricalca lo statuto del Carroccio. Dagli articoli 22 fino al 26 parla di finanze, patrimonio e trasparenza. Tra le altre cose. C’è la figura del segretario federale. Si parla di militanti e sostenitori. Si stabilisce che il congresso (articolo 8) dovrà essere convocato in via ordinaria ogni tre anni. Manca, però, la figura del presidente federale che nella Lega Nord è incarnata da Bossi. L’articolo 34 discetta di gruppi parlamentari. Si specifica che «l’adesione al gruppo Lega per Salvini Premier da parte di eletti nelle liste di altri movimenti politici dovrà essere proposta dal gruppo parlamentare e approvata dal Consiglio federale». All’articolo 3, invece, si discute del simbolo. Spiegando che «tutti i simboli usati nel tempo da Lega per Salvini Premier o dai movimenti (incluse le articolazioni territoriali regionali) in essa confluiti, o che in essa confluiranno, anche se non più utilizzati, o modificati, o sostituiti, sono di proprietà esclusiva della Lega per Salvini Premier». di Matteo Pandini

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