"Ha distrutto Mps". Nelle stesse ore in cui il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha attaccato brutalmente la proposta del centrodestra sulla flat tax ("Un gioco di prestigio"), arriva da Claudio Borghi Aquilini la risposta forse più efficace possibile. Il responsabile economico della Lega e consigliere regionale in Toscana, tra gli economisti italiani più ferocemente anti-euro, sarà candidato a Siena proprio contro Padoan e al Giorno spiega perché ha deciso di scendere in campo direttamente contro il ministro: "Perché il Pd ha distrutto Mps, la banca più antica del mondo. Non l'hanno mai salvata ma solo messo una pezza a un danno che loro stessi avevano creato. Ora ricattano i senesi candidando il capo di Mps, che è controllata dal Tesoro. Della serie o mi votate o i vostri posti salteranno in aria. Però il 5 marzo Padoan non sarà più il capo di Montepaschi e non conterà più nulla". Serve una svolta, perché "con Padoan Montepaschi sta andando dritti verso il burrone: chiudono filiali, spostano asset e conti correnti. I senesi hanno la possibilità di riscattare questa vergogna". Leggi anche: Berlusconi e Salvini, viene giù tutto per colpa dell'euro? Sul tema euro, Borghi tiene la barra dritta: "Non credo che la moneta unica regga fino alla fine della legislatura. Nei prossimi 5 anni potrebbe uscire di scena perché sottoposta a tensioni altissime. Potrebbe crollare in seguito a una bolla, ineludibile, legata al quantitative easing di Mario Draghi che presto finirà. Oppure potrebbe essere cancellato per volontà degli Stati che l'adottano, a partire dalle possibili uscite di Finlandia e Austria. Di fatto la nostra sovranità non esiste più". La candidatura di Borghi e quella di Bagnai con la Lega serve proprio a "preparare una exit strategy a partire dal prossimo anno". Sul tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil, Borghi sta ovviamente con Salvini: "Siamo pronti a sforare se serve al bene della nostra economia e far crescere il Paese. Se serve all'interesse nazionale".