Spunta anche la fondazione renziana Eyu nelle carte dell'inchiesta sullo stadio della Roma, che ha portato tra gli altri all'arresto del costruttore Luca Parnasi. Come riporta il Fatto quotidiano, da un'intercettazione è emerso che la fondazione dem ha ricevuto in piena campagna elettorale un versamento di 123 mila euro più Iva. Il pagamento sarebbe stato relativo allo sviluppo di uno studio sul rapporto tra gli italiani e la casa. Leggi anche: Renzi, altro che "semplice senatore": la poltrona pesantissima che si prende Tutto regolare secondo i responsabili di Eyu, certo è anche innegabile che quel denaro sia stato salvifico per i conti della fondazione. Stando al bilancio 2016, l'esercizio si era chiuso con una perdita di 177 mila euro. Il peso di quei 150 mila euro di Parnasi è stato quindi di tutto rispetto. Nata nel 2014 per rilevare parte delle azioni de L'Unità, la fondazione Eyu secondo il suo statuto ha "scopi di utilità e di coesione sociale, e di promozione dello sviluppo economico". Nel concreto organizza convegni, offre "servizi" ad aziende e professionisti, vedi la Coca Cola di Marcianise che ha pagato 25 mila euro per servirsi di Eyu come "partner tecnico" per valutare dieci progetti di "inclusione sociale". Il bilancio previsionale per il 2017 riportava segnali più ottimistici per le casse della fondazione, con una crescita a 520 mila euro di erogazioni liberali e 320 mila ricavati da studi commissionati e dall'organizzazione di eventi. Con la crisi nerissima del Pd, la chiusura della fondazione Open, Eyu è rimasto l'ultimo soggetto in grado di intercettare fondi per tenere in piedi la baracca renziana. E chissà che da qui non possa nascere il progetto che Renzi accarezza da tempo: un partito a sua immagine e somiglianza, senza le barbose lagne delle opposizioni interne.