Si chiama Giorgio Trizzino, è un deputato del M5s ed è noto come "l'amico di Sergio Mattarella". Non si tratta di un modo di dire, poiché amico lo è davvero: il grillino, vicepresidente della commissione speciale, chirurgo palermitano e scelto da Luigi Di Maio in persona per il collegio uninominale, ha una storia personale che si intreccia con quella di Piersanti Mattarella, fratello di Sergio, assassinato dalla mafia nel 1980. Un passato da Dc, dunque il Pd e la delusione, poi il Movimento 5 Stelle. Leggi anche: "Se lo chiede Mattarella...": i grillini pronti a tradire Di Maio E ora, Trizzino, si "confessa" in un'intervista a La Stampa. Un colloquio nel quale, curiosamente, il deputato grillino sconfessa la linea di Di Maio, il quale, dopo il fallimento delle consultazioni, invoca il voto anticipatissimo. "Da vecchio nostalgico democristiano - premette Trizzino - penso che bisogna trovare un compromesso ma vedo che i giovani mancano un po' di pazienza". Serve ancora tempo? "Non possiamo lasciare questo grande peso solo al presidente Mattarella. Ma per farlo si deve evitare di essere capricciosi e di non parlare con gli altri. Servono un pizzico di modesta, creatività e ponderazione". Parole che sembrano confezionate su misura proprio per Di Maio, che ha rifiutato ogni tipo di dialogo con Silvio Berlusconi e Forza Italia. Non a caso, a Trizzino viene chiesto se si rivolge anche al suo leader. "A tutti - risponde -. Di Maio ha esercitato la pazienza, poi all'ultimo i toni si sono un po' alzati. Ma è comprensibile. Servono tempi lunghi e razionalità. Non è consigliabile fare scelte complesse, come mettere insieme i diversi programmi in pochi giorni". E ancora, all'"amico di Mattarella", chiedono se tornerebbe al voto, come vuole Di Maio. Chiarissima la risposta: "Sarebbe una iattura, sancirebbe la perdita di affidabilità nei contesti internazionali. Noi abbiamo il dovere di dare risposte alle urgenze, tranquillizzando tutti gli elettorati".