La bagarre per il rinnovo della segreteria del Pd parte oggi con l'Assemblea nazionale del partito all'hotel Ergife di Roma e già per l'ex ministro Marco Minniti, le cose si mettono malissimo. Tra i militanti dem serpeggia il sospetto che l'ex capo del Viminale sia un candidato troppo vicino a Matteo Renzi per convincere la maggioranza dei delegati, soprattutto dopo la decisione di affiancare al suo nome quello delle fedelissima dell'ex premier, Teresa Bellanova. Leggi anche: Salvini brutale contro Minniti: "Nervosetto eh? Ecco cosa gli rode" Già sottosegretario al Lavoro con il governo Renzi, la Bellanova arriva da Brindisi con la divisa della Cgil e i pass al collo della Leopolda da che esiste. Non proprio un nome di grido per rilanciare la segreteria dem, ma una figura di indiscussa lealtà al capo renziano, che dia un segnale a tutti i componenti della corrente fino a ieri lontani dalle posizioni di Minniti. Insomma una po' più "di sinistra", come dice l'ex sottosegretario (renziano) Antonello Giacomelli, rispetto a quanto viene percepito Minniti, che magari raddrizzi la barra dell'ex ministro che con le sue posizioni su immigrazione e difesa della legalità non ha mai sfondato nei cuori dei piddini.