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Rimpasto, il retroscena sull'addio di Paolo Savona: perché potrebbe andarsene da solo

di Gino Coala domenica 30 dicembre 2018

1' di lettura

Dal possibile rimpasto nel governo potrebbe uscirne malissimo anche un pilastro morale del governo Lega-M5s come il ministro degli Affari europei Paolo Savona. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto partire una slavina impossibile da fermare quando, durante la conferenza stampa di fine anno, ha accennato al potenziale valzer di poltrone tra i ministri. Matteo Salvini ha provato fermare le indiscrezioni che sono esplose in tutti i retroscena dei principali quotidiani, ma ormai era troppo tardi: la caccia ai possibili ministri destinati a lasciare il posto è partita. Leggi anche: Di Battista, la follia di Di Maio: a palazzo Chigi per marcare Conte Principale indiziato a lasciare la poltrona è indubbiamente il ministro dell'Economia Giovanni Tria, il cui rapporto con il resto del governo è stato messo a durissima prova nel corso della redazione della manovra e lo scontro all'ultimo sangue con la Commissione europea. Ma c'è anche la possibilità, secondo il Quotidiano nazionale, che a fare le spese del rimpasto possa essere il prof. Savona. Da tempo l'economista ha espresso insofferenza per il clima che ormai si respira nel governo. Con il ministro Enzo Moavero e Tria, Savona ha un ruolo chiave nei rapporti con le istituzioni europee, ma il continuo tira e molla con Bruxelles rischia di ridurre drasticamente la sua pazienza. Savona quindi potrebbe lasciare, ben prima che qualcuno gli imponga un passo indietro. Ma l'ultima parola spetterà come sempre a Sergio Mattarella.

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