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Vittorio Feltri sul reddito di cittadinanza: "Se regaliamo soldi, diamoli pure ai brigatisti"

di Caterina Spinelli domenica 20 ottobre 2019

2' di lettura

Domenica scorsa a Non è l' Arena, programma televisivo condotto magistralmente da Giletti sulla "7", era ospite l' ex terrorista Raimondo Etro, che fu protagonista con vari compagni di attentati mortali, e il dibattito in studio è stato feroce, perché quasi tutti i presenti erano contrari al fatto che il personaggio in questione potesse ricevere il reddito di cittadinanza. Ho ascoltato con interesse le varie tesi sviluppate nella circostanza e devo confessare il mio disgusto. Non che io possa essere accusato di simpatia nei confronti delle bande armate imperversanti negli anni Settanta e Ottanta, Dio me ne scampi e liberi. Il problema è un altro e ben diverso. I brigatisti erano delinquenti e li ho addirittura odiati, spietati assassini, non meritano la riabilitazione. Però quelli di essi che sono stati condannati dai nostri tribunali e hanno scontato una pena congrua non hanno più debiti con la giustizia e vanno considerati cittadini come gli altri. Non sono io a fare simile affermazione: tale principio è sancito dalla Costituzione. Pertanto non capisco per quale ragione gli ex detenuti per i reati di sangue succitati non debbano, in caso di necessità conclamate, accedere al reddito di cittadinanza che per legge è garantito a cani e porci, purché dotati dei requisiti previsti. Leggi anche: Feltri sui conti pubblici: "Vanno male perché i politici sono più cretini dei cittadini" Certe affermazioni di Etro a riguardo di alcuni politici sono quantomeno irriguardose ed egli se le poteva risparmiare. Ma questo non incide sul suo legittimo desiderio di godere del sussidio, un finanziamento discutibile, non vi è dubbio. Però nel momento in cui lo Stato approva una misura iniqua erga omnes significa che il beneficio va esteso a tutti, non soltanto a coloro che ci vanno a genio, quindi perfino ai vecchi banditi armati che hanno pagato per le loro colpe. Infatti le leggi sono uguali per chiunque, altrimenti non sono leggi. Ecco perché a Etro spetta un trattamento analogo a quello riservato a qualsiasi altro soggetto. Se poi il famigerato reddito di cittadinanza venisse abrogato ne saremmo lieti in quanto provvedimento sbagliato, ma fino a che sarà in vigore guai ad escludere i brigatisti o altri ex criminali dalla riscossione dell' assegno. Atteniamoci alle norme che, ripetiamo, non è ammissibile siano selettive.

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