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Multe, la battaglia di Forza Italia contro gli ausiliari del traffico: la legge contro le multe selvagge

di Gino Coala domenica 10 febbraio 2019

3' di lettura

Le multe elevate dalle varie Polizie Locali, e tutti i loro derivati, sono diventate una vera e propria tassa occulta. Perché i Comuni d' Italia, Roma e Milano in testa, con i verbali fatti agli automobilisti, vessati e tartassati per la sola ragione di avere la patente e una macchina, costruiscono i propri bilanci. E non sempre in modo così trasparente. Leggi anche: Rc auto, aumentano le tariffe per il 2019: il salasso per 1,2 milioni di automobilisti Per quest' ordine di ragioni l' azzurro Simone Baldelli, con il sostegno di Forza Italia e l' appoggio del centrodestra, ha deciso d' ingaggiare una sorta di corpo a corpo con le amministrazioni comunali, in particolare con quella di Milano, per difendere le ragioni degli automobilisti, troppo spesso dimenticati dai partiti del centrosinistra. Ai quali, il gioco delle multe, deve piacere in modo particolare, avendo affinato le tecniche per fare cassa, con il sostegno dell' Anci, che s' ispira pure ai francesi, i quali pare abbiano addirittura privatizzano le multe per divieto di sosta. Raddoppiando le entrate. CROCIATA ANTI VERBALI Dunque i gilet azzurri in Parlamento, dopo le iniziative per diminuire la pressione fiscale, lanciano la crociata anti verbali. Ma non in forma artigianale, come spesso accade con le associazioni dei consumatori, ma con metodo. Forza Italia, primo firmatario Baldelli, ha depositato in Parlamento una serie di proposte tese a smontare la tassa occulta delle multe. Nel carnet delle iniziative c' è una proposta di Legge per fermare, o almeno limitare, le multe per divieto sosta elevate dagli ausiliari del traffico, considerate illegittime. La partita è aperta. Pd e Anci sono contrarissimi e vorrebbero il modello francese. Gli azzurri considerano illegittimo, oltrchè penalizzante «l' abuso», non l' uso, degli ausiliari. Il governo è sostanzialmente favorevole e il leghista Alessandro Morelli, presidente della Commissione Trasporti, in Aula ha sostanzialmente affermato che il provvedimento sarebbe «sacrosanto». Poi c' è un fronte tutto milanese. L' azzurro Baldelli, con la Gelmini, ha presentato un' interrogazione per capire come mai il Comune di Milano, che non ha competenza territoriale, insiste nel fare le multe allo scalo di Linate, dato che l' area è di competenza di altre amministrazioni. La questione era già stata sollevata nella scorsa legislatura, ma è stata rilanciata nell' attuale, visto che tutto il centrodestra si è compattato attorno alla battaglia parlamentare, sia Roma che a Milano. Agganciata alla vicenda Milano-Linate e all' abuso degli ausiliari, c' è la questione, stavolta particolarmente seria, relativa alla trasparenza sui proventi delle multe e sulla relazione telematica visto che meno di 300 comuni su 8 mila la presentano. Ad oggi le ammistrazioni comunali si ingegnano per scrivere una cifra nel bilancio di previsione in modo da costringere agenti e ausiliari a fare cassa. Ma visto che la fantasia delle amministrazioni comunali non conosce limiti, i gilet azzurri si sono attrezzati per affrontare altri due capitoli del libro delle multe usate per fare cassa. In una interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti l' onorevole Baldelli, assieme ad altri colleghi, sottolinea come «molti cittadini vengano indotti in errore, e per questo multati, dalla scritta "Varco attivo" che campeggia nei punti di accesso delle Ztl presenti ormai in moltissime città italiane». Un modo per indurre in errore stranieri e turisti. ZTL TRAPPOLA «Tale scritta risulta ancora più equivoca nella sua versione in inglese: «Gate open», formulazione che può indurre ancor di più l' automobilista straniero a ritenere di poter avere libero accesso al varco». Ecco, basterebbe usare correttamente l' italiano e la questione sarebbe smontata in partenza. Ma la chiarezza non è cosa di questo mondo, diciamo. L' obiettivo dei gilet azzurri è quello di portare il governo ad intervenire, «per indurre una modifica delle suddette diciture, liberando così il campo da equivoci ed errori che rischiano di gravare ingiustamente sulle tasche degli automobilisti». Che sono già abbastanza tartassati. Infine le «domeniche ecologiche, visto che il «blocco della circolazione» sembra avere un impatto relativo sull' inquinamento ambientale, dato che la disciplina risulta eterogenea, da città a città. Se proprio dovete farle informate i cittadini, direttamente. Via sms o whatsapp, scegliessero i sindaci.. di Enrico Paoli

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