"Io vorrei invece che qualcuno chiamasse Giuseppe Conte a riferire in parlamento sull'intreccio tra l'attività professionale con lo studio Alpa e la sua carriera accademica. In particolare come questo ha influito sui suoi concorsi. Nessun parlamentare è disposto a farlo?". Paolo Becchi invita a prendere giuste misure sull'ipotetico "vizio di incompatibilità" del premier. Lo stesso filosofo giorni fa forniva - con una foto - la prova che Conte lavorava nello stesso studio di Guido Alpa, l'uomo della commissione che giudicò nel 2002 il presidente del Consiglio idoneo al ruolo di professore ordinario. Leggi anche: Becchi, la prova che smaschera Conte: ecco dove lavorava L'argomento sul quale anche Repubblica si è battuta è tornato in auge proprio ora che Conte ribadisce la necessità di convocare Matteo Salvini in Aula per discutere dei presunti fondi russi destinati alla Lega. Quelli però di prove contro l'ex ministro non ne hanno. Io vorrei invece che qualcuno chiamasse Conte a riferire in parlamento sull’ intreccio tra l’attività professionale con lo studio Alpa e la sua carriera accademica. In particolare come questo ha influito suoi concorsi. Nessun parlamentare è disposto a farlo? pic.twitter.com/LNocYjCmWW— Paolo Becchi (@pbecchi) September 25, 2019