C'è un passaggio del nuovo libro di Matteo Renzi, "Un'altra strada", in cui l'ex presidente del Consiglio ricorda l'episodio del balcone di Montecitorio, quello dal quale Luigi Di Maio esultò dopo l'approvazione della legge di bilancio, ricordando tutti i danni che quella sua esultanza da ultrà portò ai conti pubblici italiani, puniti da spread e mercati per giorni e giorni. Nell'estratto del libro pubblicato su Il Giornale, Renzi ricorda poi come il no alle infrastrutture (come quello alla Tav) sia uno dei mezzi coi quali l'M5S confina il futuro nel campo dell'incertezza. Poi il raptus: perchè, scrive l'ex premier, "il populismo non si limita a questo, ma sdogana l'ignoranza, specula sull'ignoranza, fa il tifo per l'ignoranza. Non sai niente? Non è un problema, ma competenza non vale. Il merito è una parolaccia (...) tanto siamo tutti uguali, uno vale uno, il curriculum non vale, tanto su Facebook siamo tutti uguali, anzi )...). Non aver completato gli studi diventa un punto d'onore da sbandierare". Leggi anche: Matteo Renzi, qua Beppe Severgnini rischia grosso: con che titolo si presenta in edicola