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Forza Italia: il 31 dicembreimpeachment tv per Napolitano

Gli azzurri: boicottate il discorso di fine anno del capo dello Stato e stendete il tricolore fuori dalle finestre

Matteo Legnani
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In attesa che, col nuovo anno, il Movimento 5 stelle lanci la formale richiesta di impeachmente (cioè di decadenza dalla sua carica) per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Forza Italia propone per l'inquilino del Colle l'impeachmente televisivo. Cioè, il boicottaggio video del capo dello stato, peraltro abbondantemente sovraesposto su qualsiasi canale tv. L'occasione perfetta la fornisce il tradizionale discorso di fine anno, quello che il presidente ogni anno pronuncia a reti unificate il 31 dicembre intorno all'ora di cena. A lanciare la proposta del media-impeachmente ("Il 31 dicembre spegni il Presidente   e manda in onda il Tricolore" è lo slogan)  è Giuseppe Moles, ex deputato forzista vicino ad Antonio Martino. Si   tratta, spiega di "una forma di dissenso spontaneo, libero,   democratico e pacifico nei confronti del presidente Napolitano:   dissenso che vogliamo esercitare attraverso una scelta: la sera   del 31 dicembre scegliamo di non ascoltare il messaggio di fine anno del Presidente Napolitano. E invece appendiamo il tricolore alle nostre finestre ed ai  nostri balconi. La proposta è stata accolta da alcuni deputati azzurri, tra i quali Maurizio Bianconi e Daniele Capezzone, ex portavoce del Pdl e deputato dei Forza Italia: "Appare francamente abnorme che si dia ormai per scontato il fatto - attacca Capezzone - che il capo dello Stato detti quotidianamente la linea (quasi fosse il Capo dell'Esecutivo, o il leader di una maggioranza parlamentare, o un presidente eletto direttamente dai cittadini sul modello francese o americano) sui temi della politica economica, della politica estera, delle riforme istituzionali, scegliendo peraltro ogni giorno una tesi a scapito di un'altra tesi, benedicendo o scomunicando, aprendo o chiudendo, ergendosi a tutore di un esecutivo e di una maggioranza parlamentare, e sempre avanzando argomenti naturalmente rispettabili, ma certamente   controvertibili, opinabili, discutibili, come fanno i leader politici di parte, di una parte. A nostra memoria, il capo dello Stato sarebbe invece chiamato   ad essere garante di ogni posizione, di ogni scelta, di ogni tesi. Se   al contrario si dà per acquisita un'interpretazione che consente   scelte e opzioni politiche quotidiane divisive, interne a quell'agone   politico al quale le istituzioni di garanzia dovrebbero rimanere   estranee, si accetta una innovazione costituzionale che non è ancora   formalmente avvenuta. E' ormai evidente che tanti italiani non si   sentano rappresentat". SONDAGGIO: Voi seguirete in tv il discorso di fine anno di Napolitano?

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