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Renzi: "Mi ricandido a sindaco di Firenze"

Matteo Renzi

Al segretario del Pd non basta il Nazareno: ma nella sua città rischia molto. E così, il "doppiopoltronista", quando un giorno si andrà a votare...

Andrea Tempestini
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Una poltrona per chiappa. Letteralmente. "Mi ricandido a fare il sindaco per cinque anni, con alcuni obiettivi", dichiara Matteo Renzi nel corso del suo discorso ai giornalisti per gli auguri di Natale. Il neo-segretario del Partito democratico e sindaco di Firenze vuole continuare a governare la sua città, "con alcuni obiettivi" spiega. Una precisazione che fa sorridere: era necessario sottolinearlo? Ma escluse le cavillose questioni lessicali, resta l'evidenza dei fatti: Matteo vuole continuare ad occupare due poltrone. Vero, nulla di nuovo: Matteo aveva sempre detto che se pur lo avessero eletto segretario democratico avrebbe corso nuovamente per Palazzo Vecchio. Già tempo fa lo avevamo criticato: ma come, proprio tu, Matteo, fustigatore di doppiopoltronisti (De Luca escluso...) e privilegiati, pronto ad occupare due scranni? Ora la critica viene rinnovata, e chi immaginava che in caso di (scontato) trionfo alle primarie Matteo avrebbe rinunciato alla sua Firenze, ora deve ricredersi. Ne ha di coraggio, il rottamatore. Esporsi a tutte queste critiche. Ma esporsi soprattutto a una corsa elettorale che potrebbe rivelarsi un fallimento. Il leader del Pd, nel 2013, è precipitato al 61esimo posto della classifica sulla popolarità dei sindaci (tre anni fa era primo). La principale accusa: pensa solo alla politica nazionale. Poi pesano gli insuccessi, come quello della seconda e terza tramvia (chi l'ha vista?), oppure quello della "cittadella viola" per la Fiorentina, parimenti arenato. L'opposizione punta il dito: "Tutti slogan, pochi fatti, balle sulle tasse". Il confronto elettoral-fiorentino, in questo contesto, potrebbe rivelarsi perdente. Una sconfitta sarebbe un colpo da ko tecnico per chi, come il segretario del Pd, ambisce a governare il Paese. Ma come, a Palazzo Chigi ci va uno che non riesce nemmeno a prendersi Palazzo Vecchio? Dicevamo: ne ha di coraggio, il signor Renzi. Pure troppo. Anche perché se al quadro ci aggiungiamo il fatto che, volente o nolente, si troverà (a lungo?) ad essere alleato di fatto dell'impopolare governo Letta (con quel che ne consegue in termini di consensi) il teorico trionfo di Renzi alle prossime elezioni potrebbe rivelarsi una clamorosa sconfitta.

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