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Fratelli d'Italia potrà usare il simbolo di Alleanza nazionale alle Europee. Storace: "Vergogna"

La Fondazione An approva la mozione Meloni-La Russa-Alemanno. L'ex governatore furioso: "Uno scippo, hanno assassinato la destra. Godetevi il 4%"

Giulio Bucchi
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La maledizione di Alleanza nazionale sulla destra italiana. In un clima di tensione e accuse è andata in scena a Roma l'assemblea della Fondazione di An, che ha concesso al partito Fratelli d'Italia l'utilizzo del simbolo in vista delle elezioni europee 2014. Apriti cielo. Il più arrabbiato di tutti è Francesco Storace, leader de La Destra che di Alleanza nazionale fu, insieme a Gianfranco Fini, uno dei principali protagonisti. "290 voti sono un po' pochini per scippare un simbolo. E non servono nemmeno per andare in Europa". E dell'assemblea romana l'ex governatore del Lazio, in prima fila per ricostruire una destra unitaria che metta insieme anche FdI e quel che resta di Fli, ha parole durissime: "Roba senza vergogna". E chi era presente riferisce di un'assemblea degenerata presto in rissa, tra insulti, spintoni e schiaffoni.   290 voti sono un po' pochini per scippare un simbolo. E non servono nemmeno per andare in Europa. Dall'assemblea di "An" roba senza vergogna— Francesco Storace (@Storace) 14 Dicembre 2013 La mozione Meloni-La Russa-Alemanno - A scatenare l'ira di Storace e dei suoi (e non solo) è stato il voto favorevole dell'assemblea alla mozione di Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Gianni Alemanno per l'utilizzo del simbolo nel logo di Fratelli d'Italia. Mozione, come detto, approvata con 290 sì. Il numero è legale, ma il clima in cui si è deciso non molto. E anche un "esterno" come il pidiellino Maurizio Gasparri, pure lui storico reduce di An, se ne lamenta parlando di "finale indecoroso" e annunciando con Altero Matteoli l'intenzione di fare ricorso contro il voto. "Vogliono assassinare la destra italiana", è il post-accusa di Storace su Facebook.   Finale indecoroso all'assemblea fondazione An accenni di rissa in sala votazioni non possibili in condizioni legali e corrette— Maurizio Gasparri (@gasparripdl) 14 Dicembre 2013 Rissa tra vaffa e schiaffoni - Se i social network sono caldi, l'atmosfera a Roma è stata bollente. L'assemblea della Fondazione di An avrebbe registrato svariati focolai di rissa. Si parla di "assalti" al banco della presidenza dove il notaio vidimava le firme, un socio della Fondazione sarebbe stato trascinato fuori per la giacca dal servizio di sicurezza. Roberto Menia (Fli) si sarebbe scontrato verbalmente con La Russa, prendendolo a male parole: "Ma che cazzo vuoi, pensi che sia tutto tuo qua?", e solo per spirito di continenza i protagonisti dell'alterco non sarebbero arrivati alle mani. E in un clima di "vaffa" sonoramente lanciati dai microfoni all'indirizzo degli "ostruzionisti" che invocavano la mancanza del numero legale, Romano La Russa riusciva a trovare il modo di ironizzare: "Ecco, questo è un esempio di riunione democratica" "Il 4% è vostro" - Forse consapevoli di aver spaccato la destra (Storace stesso ha ammesso che "così è difficile stare insieme"), da Fratelli d'Italia hanno cercato di rimediare. "Per decidere su come usare in tutto  o in parte il simbolo di Alleanza nazionale insieme a quello di Fratelli d'Italia e all'Officina per l'Italia - spiega il presidente di FdI La Russa -immaginiamo un percorso di decisione con le primarie". Primarie che, aggiunge l'ex colonnello finiano, si terranno "anche per selezionare la classe dirigente del soggetto che si va a costruire". Fratelli d'Italia, in ogni caso, non userà il patrimonio e le risorse economiche di An, "che rimangono in toto alla fondazione che le utilizzerà nella sua   autonomia e secondo le proprie finalità". Quindi La Russa lancia un messaggio-ultimatum a chi è stato contrario alla mozione: "Hanno una settimana di tempo per riflettere e valutare se aderire ad un percorso costituente da inquadrare in una segreteria generale del congresso che si dovrebbe tenere a inizio 2014". Parole che lungi dal rasserenare il clima non vanno affatto giù a Storace: "Sette giorni di tempo. Come fa Ligresti con i suoi camerieri. Hanno sbagliato simbolo: arroganza nazionale". E infine la profezia: "Complimenti, il 4% è vostro".  di Claudio Brigliadori

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