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Ciampi, buon compleanno all'uomo di euro e Porcellum: è tutta colpa sua

Disastri e tasse, i 93 anni di una sciagura nazionale: nessuno ricorda che fu lui, da presidente, a cambiare e firmare la legge elettorale incostituzionale

Giulio Bucchi
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Svalutazione tardiva della lira, correva l'anno 1992, forse fu incapacità, forse perfino malafede, fatto sta che ci perdemmo sessantamila miliardi; conti truccati in combutta con la Germania per entrare nell'euro, leggersi la ricostruzione spietata fornita da Der Spiegel e guarda caso ignorata, fatto sta che rinunciammo alla possibilità vitale di battere moneta; approvazione della legge cosiddetta del Porcellum,  dopo lunghi studi, rinvii, capricci dei cosiddetti esperti, peggiorandola al Senato nella premessa della governabilità, fatto sta che se ora è dichiarata incostituzionale la responsabilità dovremmo sapere di chi è. Novantatre anni,  e probabilmente non sentirli, magari sentirsi addirittura tra i padri della patria, meritano i complimenti, ci perdoni però Carlo Azeglio Ciampi se non ci uniamo ai peana da genetliaco inaugurati con penna intinta nella lacrima dal Corsera; ci perdoni il presidente emerito se più che mai in questi giorni gli rimproveriamo di appartenere a pieno titolo, posto sul podio, a quella classe di tecnocrati che ha provocato, favorito, accelerato la decadenza e il declino del Paese.  Leggi l'articolo integrale di Maria Giovanna Maglie  su Libero in edicola oggi, martedì 10 dicembre  

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