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Matteo Salvini, panico nella Lega: "Solo questione di tempo", il gioco sporco del M5s, capitano fregato

Giulio Bucchi
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"È solo questione di tempo". Nella Lega cresce il pressing su Matteo Salvini: occorre rompere con il Movimento 5 Stelle e far cadere il governo ora, altrimenti si rischia grosso. Il caso Siri, con il sottosegretario leghista indagato e silurato dal premier Giuseppe Conte su input di Luigi Di Maio, è stata la classica goccia che ha fatto tracimare un vaso pieno di maldipancia, risentimenti personali e lontananza politica. "Attendendo, rischiamo di lasciarci sfuggire il punto in cui l'onda per noi è al culmine", si sfogano alcuni esponenti leghisti (anonimi) in un retroscena del Corriere della Sera. Sondaggi alla mano, non hanno torto: in tanti oggi danno il Carroccio in calo, qualcuno addirittura sotto il 30% che sembrava un dato ormai acquisito. Leggi anche: "La dovete finire". Salvini, il retroscena sulla prima frase in CdM: Di Maio umiliato Insomma, la guerra coi 5 Stelle non fa crescere troppo i grillini, ma fa penalizza sicuramente i leghisti. E molti di loro danno per certo un riavvicinamento tra Movimento e Pd: "Abbiamo avuto le conferme dei loro rapporti sempre più stretti con i democratici". La prova? Quanto sta accadendo a Roma, sui rom, punto d'inizio di una saldatura ideologica tra le due facce della stessa sinistra. La tentazione in via Bellerio in fondo non è mai cambiata: "Andare a elezioni. Da soli, il prima possibile e con Matteo candidato premier. I voti, oggi arriverebbero e sarebbero sufficienti. Se continuiamo a farci rosolare su questa griglia, chissà...".  

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