Alessandro Sallusti, i numeri che devono terrorizzare il governo: lo scenario dopo le Europee
La tenuta del governo Lega-M5s è appesa a un filo che nessuno tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, per il momento, vuole spezzare. Alessandro Sallusti allontana ogni ipotesi di crollo dell'esecutivo, almeno finché resterà in piedi l'unico motivo che tiene uniti i due alleati: il decretone che contiene la riforma delle pensioni con Quota 100 e quella del Reddito di cittadinanza. Il provvedimento, ricorda sul Giornale, deve essere ancora convertito in legge entro il prossimo 28 marzo, difficile se non impossibile immaginare che i due partiti che sostengono la maggioranza decidano di votare contro quel decreto. Farlo significherebbe: "dire addio a quelli che sono i loro cavalli di battaglia, le due ragioni fondanti del contratto che li ha portati insieme a palazzo Chigi". Leggi anche: Sallusti: "Poiché pazzi è da querela...", Conte, Di Maio e pure Salvini: uno strike Far cadere il governo adesso, quindi, non conviene a nessuno secondo Sallusti. Men che meno a Salvini, che è comunque quello che ci perderebbe meno di tutti. Il leader della Lega non ha nessuna intenzione di tornare in un centrodestra con Silvio Berlusconi e Forza Italia che non gli risparmiano critiche e attacchi. La data cruciale per capire se il governo andrà avanti o meno sarà indubbiamente il 26 maggio, giorno delle elezioni Europee. Da lì le urne potrebbero regalare nuovi equilibri all'interno della maggioranza. Ma i numeri che più dovrebbero preoccupare il governo, ricorda ancora Sallusti, sono quelli economici: "Con i dati del Pil dei prossimi trimestri che, se le previsioni saranno confermate, rischiamo di accendere nuovamente lo spread. Allora sì - chiosa il direttore - che potrebbero davvero aprirsi altri scenari".