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Inchiesta spese folli Emilia Romagna, si dimette il capogruppo Pd Marco Monari

Le toghe gli contestano 30mila euro di cene rimborsate e un soggiorno a Venezia da 1100 euro. Ma lui: "Accuse insussistenti"

Roberto Procaccini
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Si sarebbe fatto rimborsare dalla Regione Emilia Romagna 30mila euro di cene in un anno e mezzo, oltre che un soggiorno di due notti a Venezia da 1100 euro. Ora Marco Monari, capogruppo Pd a viale Aldo Moro, si è dimesso dall'incarico dopo essere stato raggiunto da un avviso di garanzia per peculato. La Procura di Bologna lo ha iscritto al registro degli indagati insieme a tutti gli altri 8 capigruppo in consiglio nell'inchiesta sulle spese folli dell'ente regionale. "Non mi sono dimesso prima per non darla vinta al processo mediatico che ho già denunciato", ha commentato in una nota Monari (che nega di essersi fatto rimborsare il soggiorno veneziano). La decisione di lasciare il seggio di viale Aldo Moro viene dopo di giorni di "dichiarazioni disinformate quanto contraddittorie su indiscrezioni incontrollate e incontrollabili - nei quali, denuncia Monari - il mio senso di responsabilità viene male inteso e, persino, interpretato come un mio tentativo di nascondere a riparo di un ruolo pubblico mie responsabilità personali che rivendico insussistenti".

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