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Nicola Zingaretti, ecco chi si schiera col nuovo segretario: la prova, il Pd non vincerà mai
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Tutti i radical chic che con la gestione Matteo Renzi avevano abbandonato il Pd, ora con l'elezione di Nicola Zingaretti sono tornati a casa. Il che probabilmente ci fa già pensare che sarà l'ennesimo flop della sinistra. "Glielo dico io, che sono uno di quelli che c'è sempre stato e ci sarà sempre, per la sinistra. Mettiamola così, essere di sinistra a volte è una gran rottura di scatole. Non è come essere di destra, dove comanda uno e per essere di destra basta andare dietro quell'uno che comanda e tutti zitti. Essere di sinistra vuol dire avere a che fare con tutti che vogliono dire la loro, con tutti che hanno la loro soluzione ai problemi, con i litigi, i tormenti. Se sono tornati tutti, e sono tornati tutti, vuol dire che forse c'è qualcuno che ha superato il limite. Mi capirà, anche se glielo dico un po' andreottianamente...", dice l'attore Massimo Ghini a Il Corriere della Sera. Alle primarie ha votato anche Nanni Moretti, Sabrina Ferilli, figlia di Giuliano, storico compagno del Pci viterbese, il regista Paolo Virzì, Gigi Proietti e anche Roberto Benigni, evidentemente anche lui ex renziano. Insomma, tutti di nuovo insieme, come sotto l'Ulivo. Francesco Guccini ha detto che "il 3 marzo è stato un giorno molto importante per la sinistra italiana. Guardate oggi, già solo la presenza di un segretario del Pd sembra abbia rotto quel muro in cui siamo abituati a sentire solo le voci di Salvini". "Ho votato per Zingaretti", ha ammesso, "lo ritengo la persona giusta per guidare la sinistra e magari, un domani, il Paese". Leggi anche: "Io razzista? No, incaz***". Rinaldi, una brutale verità Unica voce fuori dal coro dei vip di sinistra, Moni Ovadia, che ai gazebo non ci è andato: "Allo stato, il Pd non è assolutamente un partito di sinistra. Al massimo è un partito di centro. L'ho vissuto sulla mia pelle, nel corso degli ultimi anni: se non sei dei loro, per loro puoi anche crepare. Spero che Zingaretti ritrovi i pilastri su cui va costruito un partito di sinistra. Che sono l'uguaglianza, la pace, la libertà e la giustizia sociale. Fino a che questo non succede, il sottoscritto ai gazebo non lo vedranno mai".
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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