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Annagrazia Calabria, il ribaltone in Forza Italia: per lei una nuova vita, chi prende il suo posto

Davide Locano
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L'idea che un partito debba valorizzare i giovani, pensando al futuro, non dovrebbe essere affatto una opzione, ma una sorta di dogma. E infatti nelle parole di Annagrazia Calabria, deputata azzurra che dopo otto anni lascia la guida di Forza Italia giovani, è sottinteso questo concetto. Ma non solo, perché nel suo intervento che segna il passaggio del testimone a Stefano Cavedagna, già alla guida degli universitari emiliani e ora nuovo presidente del movimento giovanile, scoperto politicamente da Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, c' è anche uno sguardo al passato. «Un grande partito deve valorizzare una classe dirigente che non aspetta altro di essere messa alla prova», afferma la Calabria, «esiste fuori e dentro al Parlamento una giovane generazione di militanti e di amministratori pronta ad assumersi la responsabilità di rappresentare il nostro movimento perché ne ha la maturità, perché ne è all' altezza». Ma fino ad oggi, sembra di capire, non ne ha avuto l' opportunità. Tanto che per Forza Italia il cosiddetto «ricambio generazionale» è un tema serio. Per il neo presidente dei giovani azzurri sarà una bella sfida. Leggi anche: Dagobomba, dove hanno beccato la Calabria Cavedagna, uno degli organizzatori di Campus Everest, kermesse che ogni anno Forza Italia organizza a Giovinazzo, ha incassato il sostegno di tutti i big del partito, a partire dal suo leader. «Ringrazio Calabria che fino ad oggi ha portato avanti con grande qualità Fi giovani. Da oggi in poi Forza Italia sarete soprattutto voi giovani», afferma Silvio Berlusconi dal palco Congresso, «ho incontrato Stefano, sarà assolutamente capace. Io sono a sua completa disposizione con la mia esperienza di 25 anni di battaglia». «In tempi come quelli che viviamo solo la partecipazione e il coinvolgimento dei giovani potrà produrre quegli anticorpi necessari a sconfiggere la mediocrità e il pressappochismo dei populisti e dei sovranisti che stanno danneggiando questo Paese», sostiene con forza la Bernini, presidente dei senatori azzurri, a cui si deve la scoperta politica del neo eletto. E che quella di Cavedagna sia una scelta inclusiva e non divisiva, proiettata verso il futuro, lo confermano le parole d' incoraggiamento del senatore Maurizio Gasparri, di Mariastella Gelmini, capogruppo degli azzurri alla Camera, e di Massimo Mallegni, vice presidente dei senatori, tutti concordi nel sostenere che con la sua elezione sia iniziata una fase di «rinnovamento del partito», visto che quello del Movimento giovanile degli azzurri è stato il primo appuntamento della stagione congressuale. di Enrico Paoli

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