Mario Monti, la confessione: "Ero premier, mi chiamò George Soros e...". Allora ha ragione Salvini
"Pronto, sono George Soros...". Erano gli anni più bui dello spread, Silvio Berlusconi era stato da poco "defenestrato" dalle manovre dell'alta finanza e il premier era Mario Monti, l'uomo che ha massacrato l'Italia e gli italiani a suon di tasse. E fu proprio Soros a chiamare Monti: lo confessa proprio il Loden, a Otto e Mezzo di Lilli Gruber. "Soros mi chiamò suggerendomi di chiedere aiuto all'Europa - ha rivelato -, ma noi volevamo evitare di far entrare la Troika e non seguimmo quel consiglio. Ma Soros era molto preoccupato per la situazione italiana", rivela Monti. Leggi anche: Soros, il blitz europeo per fermare Orban Parole, quelle dell'ex premier, che non fanno altro che acuire i sospetti rilanciati poche ore fa da Matteo Salvini, ovvero il fatto che dietro le fiammate dello spread ci siano speculazioni finanziarie di persone "alla Soros". Già: che cosa c'entrava, lui, con l'Italia? A quale titolo dava consigli a Monti poco dopo il crollo di Berlusconi? Che cosa voleva? E che cosa vuole oggi? E la situazione di oggi, per certi versi, riguarda proprio quella del 2011: un governo inviso a Bruxelles, la tensione sui mercati, ministri come Paolo Savona che si schierano senza indugi contro i grigi burocrati Ue. E, puntuali, le indiscrezioni sulle manovre di Soros. Il quale però, per certo, non chiamerà Salvini per suggerirgli come comportarsi in questo contesto.