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Berlusconi non chiederà la graziama i suoi legali...Ecco la domanda da presentare

Giorgio & Silvio

Per la clemenza Napolitano aspetta una richiesta. Quella per Sallusti la fece La Russa: su quel modello abbiamo scritto una richiesta per il Cav. Invitiamo qualche suo avvocato a firmarla

Lucia Esposito
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  Chiedere la grazia significherebbe ammettere la propria colpevolezza, accettare la sentenza di condanna della Cassazione per frode fiscale. Per questo Silvio Berlusconi non , non firmerà la domanda al Capo dello Stato.  Per lui la condanna della Suprema Corte è frutto di un pregiudizio e di un accanimento giudiziario che va avanti da ormai una ventina di anni.  Per questo, come scrive, Brunella Bolloli su Libero in edicola oggi domenica primo settembre, il pressing del Pdl si è concentrato piuttosto sulla possibilità che il Capo dello Stato commuti la pena in una sanzione pecuniaria. Questo è il pensiero di Berlusconi e quello che i parlamentari Pdl intendono fare, ma i legali del Cavaliere sostengono che l'ipotesi della grazia non è affatto da trascurare.  L'avvocato Franco Coppi che, con Niccolò Ghedini difende Berlusconi ha detto: “Finora non  è stata presentata nessuna domanda ma rimane un'ipotesi in campo”.    La decadenza La prima scadenza per Silvio Berlusconi è per il 9 settembre quando si riunisce la giunta per le elezioni del Senato: e nonostante una parte di deputati del Pd, grillini, Sel e montiani si dicono pronti a votare la decadenza,  dopo l'intevrista di Luciano Violante al Corriere della Sera sull'opportunità di aprire un dibattito e rinviare la legge Severino alla Consulta,  non è escluso che la Giunta decida per il rinvio. In questo caso i tempi si allungherebbero per consentire un supplemento di indagine e anche l'ipotesi della grazia prenderebbe più corpo.  L'iniziativa di Libero E di grazia torna a parlare anche Maurizio Belpietro che nel suo editoriale di oggi,  ricorda che “finora, a chi ha prospettato la grazia, il presidente della Repubblica ha risposto dicendo di volersi attenere alla prassi, rifacendosi all'atteggiamento dei suoi predecessori.  In pratica, il capo dello Stato ha fatto capire che, come per il caso Sofri, senza domanda non c'è clemenza, precisando che anche per l'agente della Cia condannato per il rapimento Abu Omar il provvedimento è giunto solo dopo che la richiesta dell'avvocato”. Belpietro fa un passo ulteriore. Propone la domanda presentata al Colle da Ignazio La Russa in quanto legale di Alessandro Sallusti per la concessione dell'atto di clemenza.  Scrive Belpietro: “Nella lettera La Russa spiega che il giornalista non chiede la grazia personalmente per coerenza con la sua battaglia contro una pena che ritiene spropositata, ma è pronto ad accettare completamente le decisioni di Napolitano. Come dire: non la chiede, ma l'accetta.” Libero propone il testo della lettera presentata da La Russa. “Riportiamo per comodo dei difensori il testo rivisto e corretto sostituendo il nome di Sallusti con quello di Berlusconi. E invitiamo uno dei tanti prìncipi del foro di cui dispone il Cavaliere a sottoscriverlo e inviarlo al Colle. Noi, per quel poco che contiamo, la firma l'abbiamo già messa”.  Leggi su Libero in edicola domenica 1 settembre  il testo integrale della domanda di grazia  

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