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C'è una via di fuga per il CavCosì può restare in politica

Matteo Legnani
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Il Cavaliere e i suoi uomini attendono febbrilmente la pronuncia del Quirinale sulla cosiddetta "agibilità politica" del fondatore del Pdl. Ma, come scrive oggi Il Sole 24 Ore, esiste una strada tortuosa ma giuridicamente ineccepibile che Silvio Berlusconi potrebbe seguire per non essere estromesso dalla politica per lungo tempo. Ed è l'affidamento in prova ai servizi sociali. Che, in caso di esito positivo, "estingue la pena detentiva e ogni altro effetto penale". Cioè se l'ex premier entro il 15 ottobre accettasse di essere "rieducato" attraverso l'assegnazione a una associazione di volontariato o a un lavoro socialmente utile che ne favorisca la "revisione critica"  e se al termine del periodo di affidamento (che è di un anno ma con lo sconto di 45 giorni per semestre scenderebbe a 10 mesi e 15 giorni) il Tribunale di sorveglianza ritenesse positivo l'esito della prova, cadrebbe l'effetto penale della decadenza da senatore nonchè quello della successiva incandidabilità per sei anni. Tutto ciò dovrebbe passare, ovviamente, dal riconoscimento da parte del Pdl e delle forze vicine a Berlusconi della non-competenza delle Camere a decidere sulla decadenza del Cav da Senatore (e quindi che ineleggibilità e decadenza sono effetti "automatici" della condanna a quattro anni per la frode fiscale Mediaset) e per la "revisione critica" ad opera dello stesso Berlusconi in merito al reato per il quale è stato giudicato colpevole. Certo, Berlusconi resterebbe fuori dal Parlamento per dieci mesi, trascorsi i quali sarebbe però in grado di ricandidarsi e fare campagna elettorale in caso di nuove elezioni, pur con l'incognita dell'interdizione dai pubblici uffici, la cui quantificazione è stata rimessa dalla Cassazione alla Corte d'appello (che dovrebbe decidere entro fine anno) e in seguito alla quale si riaprirebbe un altra partita in Parlamento sulla sua decadenza/ineleggibilità.

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