Gianni Letta al Quirinale
Un ultimo tentativo. Un'ultima salita al Colle per capire a che punto è la “questione Berlusconi”. Un ultimo incontro sul tema nelle mani di Gianni Letta, fidatissimo consigliere di Berlusconi, molto stimato da Giorgio Napolitano e anche zio del premier Enrico. Dopo il colloquio con Renato Brunetta e Renato Schifani, secondo indiscrezioni riportate dal Fatto che il Quirinale non conferma, il 14 agosto Letta (Gianni) dovrebbe bussare al Quirinale. E capire a che punto è la riflessione di Giorgio Napolitano su un possibile salvacondotto per il Cavaliere. D'altronde Silvio lo ha detto in tutte le lingue ai suoi stretti collaboratori, ad di là di quelle che sono le posizione oltranziste dei falchi (staccare la spina e andare al voto subito) e quelle filo-governative delle colombe (è da irresponsabili far cadere Letta), dicevamo, l'ex premier ha detto che se entro la fine di agosto non arrivano segnali dal Colle darà fuoco alle polveri. Lui si porta avanti, intanto, e sta già preparando, come anticipato da Libero un tour di Ferragosto che lo porterà nelle più importanti spiagge italiane a far comizi in cui la riforma della giustizia sarà al primo posto degli obiettivi esattamente come l'Imu lo è stata per la scorsa campagna elettorale. L'incontro al Colle - La visita di Gianni Letta vuole essere una sorta di “verifica di mezza estate”, un modo per fiutare l'aria che tira sul Colle e sondare le intenzioni di Napolitano. A quanto pare, la possibilità della grazia non viene contemplata dal Quirinale che invece, starebbe valutando altre ipotesi. Le colombe Pdl e alcuni ministri Pd stanno lavorando per trovare una soluzione “praticabile” da sottoporre al Presidente della Repubblica . Nonostante tutto, come scrive Barbara Romano su Libero in edicola oggi, Berlusconi crede ancora nella grazia. Ci spera. E forse, anche per evitare “un disimpegno del Quirinale sul tema della grazia” Silvio Berlusconi ha deciso di congelare la candidatura della primogenita. Silvio non vuole che la candidatura di Marina suoni come un'accettazione della condanna, come un suo auto-escludersi. La spedizione di Letta ha lo scopo di fare “il punto della situazione”. Berlusconi sarebbe disponibile ad attendere fino alla fine di settembre al massimo, quando la giunta per le immunità del Senato dovrà votare la sua decadenza dalla carica. Se dal Colle non arriverà nessun segnale positivo, si andrà alle urne. Lo si farà ad ottobre. E lui sarà candidato.