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Il capolavoro di Bersani:ha perso 320mila iscritti

Tutti i dubbi di Bersani

Quando Pier "prese il potere" nel Pd nel 2009 i tesserati erano 820mila, oggi poco più di 500mila

Sebastiano Solano
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Pierluigi Bersani è stato il segretario del Pd più longevo. Quasi 4 anni, dal 2009 al 2013. Ma la sua segreteria sarà ricordata, soprattutto, per essere stata la più disastrosa. E non solo per le elezioni clamorosamente perse lo scorso 25 febbraio. Da quando Pier è stato eletto a capo del partito, è iniziata una fuga di proporzioni bibliche dal Pd da parte dei militanti.  Quattro anni di fallimenti - Lo dicono i numeri. A Bersani, Walter Veltroni aveva lasciato in eredità 820.607 iscritti, che già nel 2010 erano scesi a 617.24. Un crollo verticale, che è continuato l'anno successivo, quando ad avere in tasca la tessera del Pd erano stati solo  602.488. Il 2012, poi, è stato l'anno dello 'sprofondo rosso': 500.163 iscritti, nonostante le Primarie tra Renzi e Bersani che, sostenevano tutti i democrats all'unisono, hanno 'riportato alla partecipazione il nostro popolo'. Numeri impietosi che certificano il fallimento del Pd ma, soprattuto, di Pierluigi Bersani. Su tutta la linea.  Militanti schifati - I dati del 2013 non si conoscono ancora. Il tesseramento è ancora fermo (di solito si chiude a metà anno e i dirigenti di Largo del Nazareno si mostrano reticenti nel fornire numeri. Chissà perché. Non c'è infatti motivo di pensare che gli iscritti siano aumentati. Al contrario, è molto probaile che la parabola discendente prosegua anche quest'anno. Basta vedere quanto successo con l'elezione del presidente della Repubblica o quanto sta succedendo ora con la sentenza Mediaset in arrivo: lanci di coltelli, faide interne, vendette, tradimenti. L'impressione è quella di un partito che bada solo ai regolamenti di conti interni che ai problemi del Paese, atteggiamento che non può che schifare gli italiani e, di conseguenza, anche i propri elettori. Il Pd è finito - C'è da dire poi che le larghe intese sono mal digerite dalla base del Pd (così come da quella del Pdl, a dire il vero): a loro dire, il Pd è troppo supino con il Pdl. E il Pd, invece di tirare fuori le unghie, spiega ai suoi elettori che non è così, che al massimo non riesce a comunicare bene quanto di buono sta facendo: così si è giustificato Epifani davanti ai suoi militanti, che l'hanno sommerso di critiche e insulti, dopo aver votato la sospensione del Parlamento richiesta dal Pdl. Tra Congresso, Primarie, il governo Letta che traballa e il calo dei tesserati, il 2013 potrebbe riservare al Pd il colpo di grazia finale. La data mancante sulla lapide.

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