Casini: "Sono come Churchill, ho salvato l'Italia ma mi mandano a casa"
Pierferdy ha paura del voto anticipato. Teme di non farcela e allora invita tutti alla "calma". Ha rotto con Monti e non sa più che fare. Così prova a sedurre con la Storia...
Pierferdy è un miracolato. Sta in parlamento grazie all'1,73 per cento raccolto dall'Udc e da buon opportunista qual è teme il voto o la crisi di governo. Sa bene che al prossimo giro farebbe la fine dei trombati. Così in un'intervista al Corriere della Sera, Pier Ferdinando Casini dispensa consigli a tutti: "Lo dico a chi per ora anima le acque. Calma, calma, calma. Io voglio rimanere alle parole di Berlusconi che dice di voler tenere separate le sue vicende giudiziarie da quelle della politica italiana: il suo è un atto di responsabilità istituzionale e anche di intelligenza personale perché questo non è il momento degli stati d'animo. Qui bisogna ragionare con la testa, non con il fegato..." In realtà Casini invita alla calma perchè teme un tonfo alle urne. "Sono come Churchill" - Così per tirare sù la sua immagine da "statista moderno" si prende il merito del governo delle larghe intese e azzarda un paragone storico : "Gli elettori ci hanno penalizzato anche se poi è nato il governo di solidarietà nazionale che volevamo e che, invece, il Pd e il Pdl, ostacolavano. D'altronde...consoliamoci con la Storia: Churchill fu mandato a casa dopo aver vinto la guerra...". Insomma Casini ora crede anche lui, come Monti, di essere il salvatore della Patria. Ma alle urne il gli italiani non lo hanno premiato. E probabilmente non lo faranno nemmeno al prossimo giro. Così casini ha mollato Monti e prova da tempo a flirtare col cav perchè possa riprenderlo con sè. Ma, si sa, le minestre riscaldate sono indigeste. A Casini di Chrichill resta solo il sigaro. Da fumare nella solitudine della politica. (I.S.)