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Giordano: per la Innocenzi chi vota Pdl va a prostitute

Giulia Innocenzi

Mario Giordano
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Ieri ha detto che gli elettori del Pdl vanno tutti a prostitute. Due giorni fa aveva attaccato il presidente della Camera Boldrini. Una settimana fa aveva denunciato l'indifferenza metropolitana nei confronti delle sue grida d'aiuto. E nel mezzo ha fatto rivelare al suo fidanzato, un tal Pif che fa programmi su Mtv, l'esistenza della loro relazione sentimentale («E se capita un figlio, benissimo»). A questo punto ci auguriamo che riprenda al più presto la trasmissione tv di Santoro, altrimenti la santorina  Giulia Innocenzi, pur di guadagnare un po' di visibilità, potrebbe pure denunciare di essere stata rapita dagli alieni che l'hanno trasportata col tele pensiero sul pianeta venusiano, per altro in tutto e per tutto simile ad Arcore.  O magari potrebbe attaccare il Papa o l'Onu o dichiarare guerra alla Svizzera, noto rifugio di criminali tipicamente di centrodestra, come Heidi e Guglielmo Tell. Lo vedete quanti danni produce l'esposizione prolungata ai riflettori tv?  Appena si spegne la telecamera, per esempio, le santorine vanno in astinenza: niente cipria? Niente trucco? Nemmeno un faro  che illumini questi bei volti telegenici? Nemmeno un potente del centrodestra da matare nell'arena? Nemmeno un applauso da strappare al pubblico amico? Voi capite: dev'essere terribile l'estate fra Rimini e Riccione, dove Giulia Innocenzi, 29 anni, professione velina politicamente corretta, è nata e si è rifugiata per sconfiggere la sua solitudine catodica. E così, mentre se ne andava in bicicletta lungo le strade della Romagna, si è accorta (toh, guarda) delle prostitute lungo i viali, è arrivata a contarne fino a trenta (e questo è rassicurante sulle capacità aritmetiche della ragazza) e poi si è domandata se non sia il caso di tassarle. Domanda più che legittima, per carità, non fosse che, messa così,  la riflessione si nota meno di un paracarro in una giornata di nebbia.  Ed ecco allora l'aggiunta geniale della santorina, calata lì, con nonchalance tra due parentesi furbette, per definire i clienti delle prostitute in modo definitivo: «Elettori del Pdl».  Non c'entra nulla, non sarà vero, ma chi se ne importa? Ora tutti parlano di lei. E quasi quasi sembra di stare di nuovo in onda con Michele che si sbraccia. Che emozione. In effetti sui social network si scatenano i commenti. Non tutti entusiasti, per la verità. C'è chi si chiede: ma in Romagna non sono tutti del Pd? Chi ricorda Sircana e Marrazzo e si interroga sulla tessera politica dei clienti, nel caso si fosse trattato di trans anziché di prostitute. Ma  voi capite che di tutto ciò alla santorina poco interessa: quello che conta è ritornare in primo piano, conquistare seppur per un attimo la luce dei riflettori. Due giorni fa ci aveva provato attaccando la presidente della Camera Boldrini, colpevole a suo dire di aver rifiutato l'incontro con Marchionne (secondo lei doveva presentarsi  e insultarlo direttamente), ma aveva avuto poco seguito.  Una settimana fa aveva provato a far la vittima di un'aggressione, ma il racconto piuttosto vago non aveva convinto nessuno. E anche il gossip sentimentale con tal Pif è sparito in un attimo dai rotocalchi, surclassato dai soliti Balotelli e Romina-Al Bano.  Allora che fare? Prostitute, Pdl, Facebook. Et voilà, è sicuro: le luci s'accendono automaticamente… Del resto la ricerca dei riflettori è sempre stata l'attività principale di questo virgulto del velinismo santoriano, che non a caso è passata nel giro di pochi anni dai giovani di Alleanza nazionale  (a cui si iscrisse quando era sedicenne) all'associazione radicale Luca Coscioni, dal comitato di Montezemolo Italia Futura alla corsa per la segreteria dei giovani del Pd, dove ha militato un po' tifando Renzi e un po' tifando Bersani, salvo poi dire «nel Pd non c'è libertà», allineandosi alle posizioni di Travaglio&C. Fra un passaggio e l'altro, inoltre, ha trovato anche il tempo di fare un provino per entrare nella casa del Grande Fratello, come confessò lei stessa al Resto del Carlino nel 2008: «La Endemol mi ha chiamata, e io ci sono andata…». Non l'hanno presa. Le è andato meglio, per sua fortuna, il provino con Santoro. E lei così è  diventata paladina dei precari e anti-berlusconiana convinta. Che nella redazione di Michele si respiri un po' di spirito antiberlusconiano, del resto, è cosa nota. Ma ci sono  persone intelligenti, a cominciare dallo stesso conduttore, che se non altro lo declinano ad un certo livello. Poi ci sono le Innocenzi che imitano l'originale senza averne i mezzi. E così scivolano lungo i viali. Che cosa ci volete fare? La velina da Servizio Pubblico, d'altra parte, ha condotto una trasmissione su Red Tv intitolata Punto G, ha fatto polemica con il direttore di questo giornale parlando a sproposito di «prostituzione giornalistica» e ha scritto il suo primo libro dal titolo quanto mai significativo: Meglio fottere.  Evidentemente, quando l'altro giorno ha scatenato la polemica sugli elettori del Pdl che vanno a prostitute, si sentiva ferrata in materia. «Meglio fottere», in effetti, è un bel programma professionale. E forse anche esistenziale. Però, noi che in fondo siamo sensibili al  futuro professionale  della giovane collega, vorremmo rivolgere un appello, più che a lei, cosa probabilmente inutile, al suo mentore Santoro: Michele, per favore, riprendi subito la trasmissione, almeno per finta, dai un palcoscenico a Giulia, falla esercitare davanti a una telecamera, sazia in qualche modo la sua voglia di farsi notare in questi mesi di pausa, altrimenti  per lei sono guai. Perché ancor prima che gli elettori di qualsiasi partito, quella che va a puttane è la sua credibilità. di Mario Giordano       

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