Cerca
Cerca
+

La Melandri al Maxxi lavora in un container

Giovanna Melandri

La presidente del museo d'arte contemporanea non ha una stanza nella struttura che dirige

Ignazio Stagno
  • a
  • a
  • a

E Giovanna Melandri finì in un container. Sembra paradossale, ma la presidente del museo Maxxi di Roma, ha il suo ufficio di lamiera sul piazzale del palazzo delle esposizione. A raccontare la grotesca vicenda è il Fatto Quotidiano. Una serie di containers ospitano da parecchie settimane gli uffici della presidente e dei dirigenti. Motivo? Nella mega struttura realizzata dall'archietto Zaha Hadid non ci sarebbe una stanza adeguata per ospitare l'ufficio della Melandri. Così il colpo d'occhio è terribile. Va bene che l'arte contemporanea non segue schemi estetici rigidi, ma le casupole in stile terremotati proprio davanti all'ingresso del museo non sono proprio un bel vedere, soprattutto per i turisti. Soluzione momentanea? - Dall'ufficio stampa del museo fanno sapere che si tratta di una soluzione momentanea: "L'idea provvisoria - ci tengono a specificare dal suo staff - è venuta alla stessa Melandri, un modo per stare a contatto ogni giorno con il museo, gli artisti e i visitatori. Nel progetto iniziale gli uffici erano previsti nella palazzina D, antistante alla struttura museale, dove oggi troviamo al pian terreno il ristorante, il bookshop e la biblioteca finiti nel 2010. Nel momento in cui gli uffici saranno pronti, i container spariranno. I container sono accettati perché provvisori e temporanei, e comunque se un direttore di un giornale fa una scelta ben precisa, non tutti forse saranno d'accordo, ma si va avanti". Ma a quanto pare i containers oltre a fornire un'immagine precaria dello stesso museo, sono diventati una sorta di divieto per i giochi dei bambini. Brutta cartolina per i turisti - E i residenti, come raccontano al Fatto, non sono contenti della scelta della Melandri: "Il piazzale davanti al Maxxi era l'unica cosa che rendeva vivo il posto, con bambini felici e chiassosi che almeno lo vitalizzavano. Da quando ci sono i container la sorveglianza - affermano - non fa che riprendere bambini e genitori, dicendoci che non possono giocare o correre, perché disturbano il lavoro di chi sta nei container. Ma possibile - concludono - che con uno spazio così immenso, si sia potuta trovare solo una soluzione simile? Stentiamo a crederci". Facciamoci riconoscere - Insomma ora bisogna capire quando finiranno i lavori dentro il Maxxi per ristrutturare uno spazio dedicato agli uffici dei dirigenti. Conoscendo i tempi italiani, la Melandri potrebbe restare a lungo lì nel container. Intanto come sempre ci distinguiamo dal resto d'europa. Al Centre Pompidou di Parigi, o alla Tate Modern di Londra i dirigenti hanno un ufficio dentro la struttura senza container nel piazzale. Insomma anche questa volta riusciamo a vendere male l'unica risorsa inestimabile che abbiamo: la cultura. (I.S.)

Dai blog