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Imu, rabbia Pdl per il diktat del Fmi

Gasparri, Saccomanni e Santanchè

Andrea Tempestini
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Prima il premier, Enrico Letta, spiega che "sarà difficile trovare le coperture per abolire l'Imu". A stretto giro di posta arriva il diktat del Fondo monetario internazionale, secondo cui la tassa sulla casa "deve essere mantenuta per ragioni di equità ed efficienza. Inoltre - aggiunge l'organismo presieduto da Christine Lagarde - deve essere accelerata la revisione dei valori catastali per assicurare l'equità". Due colpi bassi per il Pdl, che dell'abolizione della gabella ha fatto il cavallo di battaglia della scorsa campagna elettorale, e che continua a promettere al suo elettorato di voler mantere l'impegno. Il quadro poi si complica ulteriormente, perché il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, risponde al Fmi: "Ne terremo conto". Il titolare di via XX Settembre china il capo e lascia intendere che terrà ben stretta l'Imu. Rabbia azzurra - Ovvia l'ira del Pdl, sia contro il Fmi sia contro Saccomanni. Ad aprire le danze è Renato Brunetta, che spiega: "Il Fondo monetario ha la sua visione del mondo. Il governo italiano ascolterà quello che ha da dire ma va avanti sulla base del programma votato dalla sua maggioranza". Che tradotto significa: aboliremo l'Imu. Maurizio Lupi ha esattamente lo stesso pensiero. Poche ore prima delle dichiarazioni di Letta e del Fondo, intervistato da TgCom24, il ministro delle Infrastruttre era stato categorico: "L'Imu sulla prima casa sarà tolta. E non in sei anni, ma entro il 30 agosto del 2013".  "Un attentato" - Viaggia su Twitter la risposta di Maurizio Gasparri al diktat europeo: "Su Imu prima casa intollerabile interferenza del Fmi. Si facciano gli affari loro", cinguetta arrabbiato. Quindi, contro Saccomanni, scende in campo Daniela Santanchè, che ci va giù duro: "La richiesta, l'indicazione del Fmi di lasciare l'Imu, è un attentato alla nostra sovranità nazionale. Se il ministro Saccomanni dovesse, come pare, dare seguito alle indicazioni del Fmi si prepari a cercare un'altra maggioranza per il suo governo per dar seguito a questa sciagurata decisione".  Altre voci - C'è poi chi invece la pensa diversamente, come Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento europeo e candidato alla segreteria del Pd: "Per una volta - afferma - sono d'accordo con il Fmi. L'Imu sulla prima casa andrebbe abolita per le fasce più basse, per i pensionati e per le famiglie monoreddito. Non come invece vorrebbe il Pdl, anche a chi si gode ville o castelli. Mai fare parti uguali per chi è diseguale. Le priorità per il governo dovrebbero essere altre". Secondo il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, è invece possibile intervenire sull'Imu: "Non ho sentito negatività particolari. Credo che in termini economici - conclude - sia più difficile l'intervento sull'Iva".

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