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Pd, Fassina sfiderà Renzi alle primarie per la segreteria

Matteo Renzi e Stefano Fassina

In Largo del Nazareno puntano sul viceministro dell'Economia, uomo di Bersani, per battere il rottamatore: così la sinistra torna al tempo del Pds

Ignazio Stagno
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La trappola è pronta. Matteo Renzi rischia un altro flop alle primarie per la segreteria del Pd. La questione è sempilce. Il rottamatore, che nei sondaggi sulle intenzioni di voto vola, è troppo vincente per il Pd. Quindi meglio metterlo da parte. Ma non lo si può escludere dalle primarie e allora ecco che Pier Luigi Bersani tira fuori un asso dalla manica che si chiama Stefano Fassina. Il "talebano" del Pd e integralista sulle politiche del lavoro che strizzano l'occhio alla Cgil, sarebbe il candidato alla segreteria del Nazareno di parte bersaniana. Insomma sarebbe lui l'anti-Renzi. Il rottamatore è stato chiaro sulle regole del gioco: "Se fossero primarie solo per gli iscritti potrei non candidarmi, ma se fossero aperet a tutti non potrei sottrarmi".  Renzi rischia - Alla fine le regole resteranno le stesse, ma Renzi il passo lo farà. Così nel Pd scoppia il panico e Fassina, che come vetrina si porta dietro la poltrona di vice ministro dell'Economia, sembra ai farisei del Pd il cavallo giusto per battere il giovane Renzi. Il Pd e soprattutto l'ala bersaniana stanno riportando da qualche tempo al centro del dibattito partitico il tema del lavoro. Un segnale che spinge ancora di più Fassina verso la segreteria. I democratici vogliono tornare alle origini seducendo operai e sindacalisti. Un blocco sociale che appare superato. Renzi invece punta ad aperture liberali e parla anche alla media borghesia del Paese. Troppo per il Pd.  Stoccate al veleno - Così in largo del Nazareno si sono affrettati a intonare peana per il nuovo pacchetto del lavoro varato dal governo Letta, dove ci sarebbe lo zampino di Fassina. La stampa rossa, quella di parte renziana l'ha demolito. L'Espresso definisce le msiure del governo come un "pacco". Sul fronte politico i renziani che si preparano alla battaglia contro Fassina hanno risposto con freddezza alle nuove misure per i disoccupati. Davide Faraone, leader dei renziani in Sicilia ha subito chiarito: "Il piano del lavoro è una beffa per le nuove generazioni. E' diseducativo e inconcludente". La stoccata, secondo quanto raccontan il Corriere, sarebbe stata preparata da Renzi in persona per mettere in guardia Fassina. Insomma la guerra è solo all'inzio e ha già fatto alcune vittime: Epifani, Cuperlo, Civati. Questi per la corsa alla segreteria hanno già conosciuto la triste scritta "game over". (I.S)

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