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Pdl, Berlusconi pensa al colpo di teatro: Santanché leader del partito

Daniela Santanchè

L'ipotesi prenderebbe piede solo dopo l'eventualità condanna nel processo Mediaset. Lui farebbe da padre nobile del partito alla Grillo. Ma contro Daniela remano le colombe...

Sebastiano Solano
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Tenetevi forte, perché la notizia è di quelle destinate ad imprimere una svolta epocale al Pdl: Silvio Berlusconi sarebbe in procinto di cedere lo scettro del comando a Daniela Santanché. L'ipotesi è in realtà in campo da tempo, ma la deludente performance del Pdl alle amministrative ha portato il Cav ad accelerare i tempi.  Silvio come Beppe - L'idea inziale di Silvio, infatti, era quella di lanciare la Santanché alla guida del partito solo dopo l'eventuale condanna in Cassazione, che lo costringerebbe a rimanere dalla politica attiva, ma non gli impedirebbe di tirare le fila del partito da fuori, proprio come fa Beppe Grillo con il suo M5s. Ed infatti, Berlusconi era talmente affascinato dal ritagliarsi un ruolo simile a quella del leader dei cinque stelle, che avrebbe voluto anticipare la mossa Santanché. Il crollo verticale del M5s, però, l'ha convinto ad andarci con i piedi di piombo, per cui il progetto che vede la pasionaria del Pdl alla guida del partito ha ancora bisogno di qualche mese di gestazione. Almeno fino alla sentenza della Cassazione.  Santanché leader del Pdl - Dopodiché, se condannato, il Cav darebbe il via al progetto che prevede: la Santanché a capo del partito e punta di diamante dello spiegamento mediatico del Pdl, con il compito di spiegare agli italiani i risultati ottenuti dal governo e le posizioni del partito sulle singole questioni. Il compito di Angelino Alfano sarebbe invece quello di fare da traghettatore del Pdl per tutta la durata del governo Letta, cercando di trovare le necessarie formule di compromesso tra le diverse anime del partito. Berlusconi, da fuori, farebbe da padre nobile del partito, ma alla Grillo più che alla Romano Prodi.  Ma le colombe del partito...- Gli ostacoli sulla via della realizzazione del progetto sono però tanti: le ripercussioni sul governo del risultato delle amministrative, specie in riferimento alla corsa per il Campidoglio. Ma soprattutto, sarebbero in molti all'interno del Pdl a guardare con sospetto una leadership: dai ciellini di Maurizio Lupi, a Nunzia De Girolamo, a tutta l'aria dialogante, le cosiddette colombe del partito, molti dei quali ministri del governo di Letta. L'alternativa che ha in serbo Berlusconi, però, è quella di Renato Brunetta, il fumantino capogruppo alla Camera che, se possibile, ha ancora più nemici della Santanché all'interno del partito. Insomma, per la Santanché la strada è in salita, ma percorribile. Intanto studia da leader: il suo recente presenzialismo mediatico, incluso Servizio Pubblico, dove è spesso riuscita a tenere testa all'accoppiata giustizialista e antiberlusconiana Travaglio-Santoro, ne è una prova

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