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Le "confessioni" di Totò Cuffaro,l'ex Udc si candida...allo Stregaun libro per raccontare il carcere

L'ex governatore della Regione siciliana

Condannato a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, l'ex governatore si scopre scrittore e prova la scalata al premio più prestigioso

Ignazio Stagno
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Totò Cuffaro è tornato. Non in politica. In libreria. L'ex governatore siciliano, condannato a sette anni di carcere per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, tra le mura della sua cella si è riscoperto scrittore. E come un grande saggista-romanziere consumato, "Totò- vasa-vasa", parteciperà al concorso letterario più prestigioso nel panorama italiano, il Premio Strega. Tra i 24 titoli per ora iscritti, compare anche "Il candore delle cornacchie" di Totò Cuffaro. La candidatura è stata presentata dal dirigente d'azienda Marco Staderini e il sociologo, esperto di comunicazione Gianpiero Gamaleri: entrambi ex del cda Rai. Insomma quella dell'ex Udc è una vera e propria seconda vita. Dal palazzo alla libreria. Il libro è accompagnato da una prefazione di monsignor Rino Fisichella. Cuffaro nel suo testo professa la sua innocenza, ribadisce la sua fede, racconta la vita in carcere e il rapporto con altri detenuti. La notizia della candidatura viene dalla stessa casa editrice che pubblicherà il libro-confessione, la milanese Guerini e Associati. Ma la lotta sarà dura. Infatti il favorito per la vittoria resta Walter Siti con "Resistere non serve a niente" (Rizzoli) presentato da Alessandro Piperno e Domenico Starnone. Cuffaro comunque una vittoria l'ha già raggiunta. La sua tecnica comunicativa, e le parole che raccontano la sua vita in un libro autobiografico sono un estremo tentativo per ricostruire quell'immagine disastrata dalla condanna e dal carcere. Cuffaro di certo non è pronto a tornare in politica, deve prima scontare la pena, ma l'unica "candidatura" possibile era quella allo Strega. Meglio di niente. (I.S.)

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