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Il piano D'Alema per un un governo di larghe intese

Lucia Esposito
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Mentre Pier Luigi Bersani resta intrappolato nei fili della regnatela di un accordo impossibile con Beppe Grillo, scende il campo il grande tessitore Massimo D'Alema che lavora su un'altra sponda. Sta cercando di realizzare un altro progetto: una trattativa che salti i grillini e punti su Pdl e Scelta Civica. Un progetto che si allina con l'idea di Giorgio Napolitano sa sempre scettico sul tentativo di Bersani. In pratica il progetto del presidente del Copasir ed ex premier è quello di candidare alla presidenza della Camera due nomi di area montiana (potrebbero essere Lorenzo Dellai e Renato Balduzzi), D'Alema per il Senato pensa ad Anna Finocchiaro celetta con una maggioranza di Pd-Pdl-Lega e Scelta Civica.  Monti e Belrusconi Così sarebbe proprio la Finocchiaro, dopo un un eventuale fallimento di Bersani a formare il governo, ad essere chiamata al Quirinale e ricevere l'incarico di formare un governo istituzionale. Il piano non piace a Mario Monti che non avrebbe gradito i contatti informali dei suoi con l'ex premier e che ambisce alla potrona di Palazzo Madama. Nello schema di D'Alema, la casella del Quirinale dovrebbe essere riempita da un candidato del Pd e ricoperta proprio da lui. Silvio Berlusconi, che è ancora ricoverato all'ospedale San Raffaele è stato messo al corrente del piano da Denis verdini: e proprio la prospettiva di un accordo avrebbe spinto il Pdl a cancellare la manifestazione contro le toghe fissata a Roma per il 23 marzo. Ma il progetto di D'Alema si scontra con le mire del Pdl alla poltrona del Quirinale. Berlusconi non ha dato via libera alla canidatura di D'Alema e neanche a quella di Giuliano Amato. 

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