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Silvio Berlusconi: dichiarazione d'amore a Gheddafi e Putin

Matteo Legnani
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Parla, certo, di elezioni romane. Bacchettando i due "ragazzacci" Meloni e Salvini. Ma anche e soprattutto di politica estera, Silvio Berlusconi. Lo fa in una intervista concessa al quotidiano "Il Tempo" nella quale difende le scelte compiute, o quelle desiderate ma bocciate dalla comunità internazionale, quando guidava l'Italia. A partire dalla Libia e da Gheddafi: "Ai tempi avvertii i nostri alleati che far cadere il Colonnello sarebbe stato un errore e che alle primavere arabe sarebbe seguito un inverno duro e lungo". Poi la Turchia, che lui fece di tutto per far entrare nell'Unione europea: "Avremmo dovuto integrarla e oggi non dobbiamo assolutamente isolarla, perchè ha un ruolo fondamentale nel fronteggiare l'immigrazione". E poi c'è la Russia dell'"adorato Putin": "Isolare la Russia è la strada sbagliata e non soltanto dal punto di vista politico: basti pensare che a causa delle sanzioni imposte alla Federazione russa, l'export italiano è diminuito del 25%. La Federazione russa fa parte dell'Occidente e deve restare un partner strategico per la nostra economia, così come per la sicurezza politica e militare. Putin è un alleato indispensabile nella lotta all'Isis".

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