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Grillo, Mentana: "Ha fatto bene a dire no a Sky. Quell'intervista doveva farla con me"

Enrico Mentana

Il direttore del TgLa7 al Fatto: "Era tutto pronto, poi non gli sono piaciuti alcuni servizi di colleghi... Ma lo capisco, è in vantaggio e non gli conviene"

Giulio Bucchi
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"C'è un sacco di gente che quando è il momento si tura il naso. E il riassorbimento degli indecisi negli ultimi giorni prima del voto gioca a favore del Cavaliere". A dirlo è uno che di comunicazione ed elezioni se ne intende, il direttore del TgLa7 Enrico Mentana. Intervistato dal Fatto Quotidiano, Mentana analizza la domenica bestiale della politica italiana, l'ultima prima delle elezioni. A tener banco è la "guerra dei confronti tv". Monti lo chiede a 3, Bersani ci sta, Berlusconi dice sì solo a quello a due con il leader del Pd. E Beppe Grillo rinuncia all'intervista su Sky poche ore prima della diretta. "Se uno ottiene il 20% potenziale con i suoi metodi non si capisce perché dovrebbe compromettersi con un'intervista tv", spiega Mentana fornendo un imprevedibile assist al leader del Movimento 5 Stelle. E questo nonostante (o forse, maliziosamente, perché) il direttore del TgLa7 abbia il dente avvelenato, visto che quell'intervista doveva farla lui: "Mi ha telefonato lui una ventina di giorni fa per dirmi che aveva deciso di fare un'intervista con me". Poi altre trasmissioni di La7 (Servizio pubblico e Piazza Pulita, ndr) realizzano servizi "cattivelli" sui 5 Stelle... "e lui mi ha mandato un messaggio per dirmi che con La7 aveva chuso". "Comunque - aggiunge il direttore - parlando con lui mi sono accorto che non aveva una grande determinazione. Fossi stato nei panni di Grillo anche io ci avrei pensato bene. A lui conviene fare tutta la campagna come anti-sistema, anti-televisione". Consigli ai leader - Ma a chi conviene davvero fare il confrotno tv? "A Bersani non conviene farlo con nessuno, chi è in testa ha sempre poco interesse a rimettere in discussione il vantaggio". D'altronde, l'unico leader in vantaggio a concedere il faccia a faccia al rivale fu Romano Prodi nel 2006, e Silvio Berlusconi lo massacrò riportando Forza Italia a un passo dalla vittoria. Però, giura Mentana, "Bersani contro Berlusconi potrebbe stupire". E il Cavaliere? "A Berlusconi conviene confrontarsi con Bersani ma non con Mario Monti, che potrebbe fargli pesare la propria competenza". Il guaio è che il professore, che ha stupito Mentana ("Non ho mai visto una così totale, consegna al bagno di pubblico da parte di un candidato, ha usato la strategia di Berlusconi"), sta un po' esagerando: "Non me ne voglia la Bignardi, o il cagnolino o la birra. Entrambi erano un po' troppo". Di una cosa è certa, Mentana: "Se ci fosse stato Renzi, avrebbe vinto le elezioni". Nulla di nuovo: l'ennesimo tafazzata del Pd.

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