Nel giallo sull'eredità La Russa, spunta la registrazione di una telefonata: quella che Lidia Peveri avrebbe fatto al nipote Geronimo, poco tempo prima di morire. A rivelarlo è papà Ignazio che, in un'intervista al Corriere della Sera, racconta la sua versione dei fatti e prova a difendere il figlio dall'accusa di aver ingannato l'anziana nonna per intascare una polizza da 175mila euro: "Lei lo chiamava ancora nell'ultimo anno dalla Romania, dove è poi morta in una casa di riposo. Lui ha una sua telefonata registrata", ha annunciato il presidente di Fratelli d'Italia. L'antefatto - Ma procediamo con ordine: l'intrigo è piuttosto complesso e, di giorno in giorno, pare assomigliare sempre di più a quello di una saga famigliare. Giovedì 14 marzo, il settimanale L'espresso ha pubblicato una lettera datata 12 aprile 2011 e scritta dalla madre di Marica Cottarelli, ex moglie di Ignazio La Russa: "Mio nipote Geronimo si volle interessare della mia situazione economica e, con varie argomentazioni, insistette affinché aprissi un conto presso la sua banca di fiducia e vi depositassi parte del denaro". "Mio figlio ha le prove" - Ignazio, però, parla di una telefonata. Geronimo l'avrebbe registrata "perché sospettava che la nonna volesse tornare dalla Romania ma non le fosse permesso". Questa chiacchierata amichevole tra nonna e nipote, d'altra parte, sarebbe avvenuta poco tempo prima che la donna morisse e, quindi, qualche mese dopo la stesura della lettera pubblicata da L'espresso. La Russa si dice convinto che, dietro a tutta la polemica, si nasconda il cognato Libero Cottarelli: "Guardi, ieri l'avvocato di Bibo ha chiamato Geronimo avvisandolo di ciò che stava per uscire, è pacifico che dietro questa lettera ci sia l'intervento dello zio".