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Pansa: Euro, Tav e caccia, tutti gli oscuri piani dei grillini

Grillo e il guru Casaleggio avranno anche i sondaggi dalla loro, ma una volta in Parlamento saranno rovinati dal loro stesso programma

Giulio Bucchi
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  di Giampaolo Pansa Sono autoritari i due capi del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio? Certamente sì. Lo strillano i dissidenti cacciati dal tempio stellare perché non obbedivano in silenzio agli ordini del comico e del suo guru. Facevano troppe domande, andavano in tivù senza chiedere il permesso ai superiori, osavano ragionare con la propria testa, rivelando di avere parecchi dubbi. E allora? Confesso di essermi stupito nel vedere i media accanirsi sulla magica coppia Beppe & Gianroberto. Accusandoli di essere dispotici, piccole caricature di dittatori scomparsi da tempo. Primo fra tutti, o almeno quello più citato, Benito Mussolini.  Mi sono stupito perché è un'accusa che potrebbe essere rivolta a molti soggetti. Il primo è la Casta dei partiti in declino. Esiste una legge alla quale non può sfuggire. Più diventa debole, più si mostra autoritaria. Pensiamo che all'interno dei due blocchi chi dissente non venga cacciato? Ma certo che viene espulso. Non nel modo fumettaro usato da Grillo, però con stile più felpato sì. Non è necessario un atto formale, come le raccomandate di Beppe, per liberarsi di un critico fastidioso. Basta metterlo nell'angolo, non affidargli nessun incarico, farlo sentire un ospite indesiderato e dimenticarlo.  Accade lo stesso nei sindacati, in Confindustria, nelle corporazioni professionali. Persino i grandi media scaricano chi non è in linea con il pensiero della proprietà o dei direttori. Guardate un quotidiano primario come Repubblica. Nei primi dieci anni di vita, Eugenio Scalfari aveva costruito una teoria sulla presenza di tante voci diverse. Era quella del giornale libertino, così lo definiva lui, un'immagine che ebbe un'importanza decisiva nell'affermare una testata creata dal nulla. Oggi anche il maxi quotidiano di Largo Fochetti è diventato una caserma. Governata da un dirigismo autoritario che non ha nulla da invidiare al Movimento 5 Stelle.   In realtà il cancro della chiesa grillina è un altro. È la sua assoluta inesperienza del terreno sul quale sta camminando: la contesa politica, la presenza in Parlamento, la questione del governo. Arrivati alla metà del dicembre 2012, molti sondaggisti dichiarano che i consensi al grillismo stanno calando. In estate si sosteneva che le Cinque stelle potevano contare su un 20 per cento di voti. Un dato enorme che tradotto in seggi della Camera avrebbe consentito di portare a Montecitorio 120 deputati su 630.   Adesso le previsioni sono diventate più incerte. Un re dei sondaggi, Nicola Piepoli, afferma che Grillo & C. oggi non valgano più del 12-15 per cento. Ma siamo sempre su livelli davvero forti. In grado di inviare a Montecitorio un battaglione di parlamentari, valutato fra i 50 e gli 80. Saranno capaci di fare i deputati? Anche questo è un falso problema. Sovrastato da un interrogativo che riguarda i due leader del movimento.   Su Grillo ormai esiste una letteratura vastissima, mentre è assai più ridotta quella a proposito di Casaleggio. Del comico Beppe abbiamo già compreso quel che basta per starne alla larga. Quando parla di se stesso si dipinge come un Napoleone stellare. Spiega di aver iniziato vent'anni fa a girare il mondo per visitare laboratori all'avanguardia e parlare con ingegneri, economisti, ricercatori, Premi Nobel. «Ho rubato conoscenza ai grandi della terra. Mi sono informato, mi sono fatto un culo così, anche se molti mi prendono per un cialtrone improvvisatore».   Ma quando gli chiedono quale sia il suo programma di governo, il pensiero grillesco vacilla e diventa identico alle chiacchiere da bar. Basta con l'euro che ci manda in rovina. Idem per lo spread, un imbroglio a nostro danno architettato dalla Spectre bancaria che complotta contro l'Italia. Il taglio della spesa pubblica si può realizzare in un batter d'occhio. Via l'Alta velocità ferroviaria, ecco un risparmio di venti miliardi. Lo stesso per i caccia bombardieri F 35, altri quindici miliardi risparmiati.   Le province si possono eliminare con un tratto di penna. Niente pensioni superiori ai tremila euro. I rifiuti delle grandi città devono essere spediti in Germania, i tedeschi sanno che cosa farne. Il governo del paese va affidato ai volontari. «Io ne vorrei sessanta milioni. Generosi e disposti ai sacrifici. Anche il mio dentista, per qualche ora la settimana, dovrà operare gratis chi ne ha bisogno».   Ma come sarà il Parlamento bonificato da Grillo? A sentire il Napoleone stellare, sarà un grande condominio dove vivranno soggetti sino a oggi tenuti lontano dalla Casta. Gli eletti delle Cinque stelle. Rappresentanti di liste civiche. Movimenti di gente perbene. Ragazzi. Professori. Esperti in varie discipline. I No-Tav. Quelli dell'acqua pubblica e dei beni comuni. I referendari. Il tutto si muoverà con armonia, poiché Grillo garantisce: «Ci inventeremo un meccanismo di democrazia partecipativa per far governare i cittadini e non i partiti».   I pensieri stellari diventano ancora più confusi e oscuri se osserviamo l'altro leader del grillismo. È Gianroberto Casaleggio, 58 anni, sei meno di Beppe, milanese, grandissimo esperto di Internet, maniaco della tecnologia, cultore di futurologia. A sentire Massimo Introvigne, sociologo-filosofo esperto di religioni, il guru di Grillo avrebbe «una mentalità gnostica». Vale a dire? «Coltiva un'idea del mondo dove la conoscenza sia un patrimonio di pochi, e venga accompagnata dal culto per la tecnologia».   Ma «Gianroby» resta un personaggio misterioso. Sino a un anno fa, la sua faccia non la conosceva nessuno. Adesso le poche immagini di lui hanno reso quasi famosa la sua lunga chioma tutta riccioli, che ricorda le parrucche dei nobili francesi prima della Rivoluzione e della ghigliottina.   Quando Grillo attraversò a nuoto lo stretto di Messina per sbarcare in Sicilia e partecipare alla campagna per le elezioni regionali, Casaleggio lo seguiva assiso su una barchetta. Era il caso di dire che sembrava un pesce fuor d'acqua. Ma si trattava di un'impressione sbagliata. In realtà Casaleggio è una specie di padrone del padrone. È lui a curare il blog di Grillo, che pare sia uno dei venticinque più influenti al mondo. È sempre lui a decidere la linea politica, i contenuti del blog, i messaggi da lanciare, la struttura organizzativa del movimento. Quindi non è arbitrario ritenere che gli oscuri pensieri di Beppe siano un derivato di Gianroberto. Grillo sarebbe soltanto un front man, l'uomo immagine o una maschera da offrire al pubblico.   Qualcuno sostiene che sarà Casaleggio il capogruppo dei grillini alla Camera. Ma nell'universo delle Cinque stelle nulla è certo. Del resto Gianroberto preferisce muoversi all'interno di uno scenario ben più lontano delle elezioni 2013. Ha già elaborato come sarà il futuro del pianeta. Nel 2018 risulterà diviso in due blocchi: a Ovest con Internet, a Est con una dittatura orwelliana. Nel 2020 scoppierà la Terza guerra mondiale che durerà vent'anni. Il clima sarà stravolto. Il livello del mare si alzerà di dodici metri…   Che cosa volete che sia il dibattito sull'imposta patrimoniale o sul metodo giusto per stanare gli evasori fiscali? I pensieri oscuri dei due capi grillini si rivolgono tutti al futuro. Per gli ingenui cascarci è facile. Più difficile sarà liberarsene.      

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