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Pd, parlamentarie farsa. Bersani ha pronto un listino bloccato per 90 big

Una listino con 90 nomi per salvare Bindi&co. che hanno paura di perdere la candidatura alle politiche. Il Pd dà lezioni di democrazia ma in realtà è solo una truffa

Ignazio Stagno
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Il Pd è "democratico". A modo nostro. Dovrebbe aggiungere il segretario Pierluigi Bersani. L'apertura alle primarie anche per scegliere i parlamentari da candidare alle prossime politiche ha fatto pensare ad un partito aperto e senza timori. In realtà tutto il baraccone messo su da Bersani&Co. è una presa in giro per mettersi l'abito elegante della democrazia diretta e girare invece di notte con lo scettro del despota. Infatti le primarie per il parlamento non saranno aperte proprio a tutti. Per essere più chiari: non tutti dovranno misurarsi con il voto della base per avere il pass della candidatura. C'è una casta bella grande che invece verrà candidata senza passare dalle urne del 29 e 30 dicembre. Il problema lo solleva anche chiaramente e senza mezzi termini Matteo Orfini, responsabile cultura del pd, in un'intervista all'Huffington Post. La casta dei 90 -  Orfini non manda giù il fatto che ci sia una quota di almeno 90 nomi riservata al segretario Bersani. Ovvero Pier potrà scegliere almeno 90 uomini da candidare direttamente senza passare dalle primarie parlamentari. E per smascherare il grande bluff di Bersani, Orfini lunedì porterà alla Direzione nazionale del partito una proposta che scatenerà un terremoto dentro i piani alti del pd. La Bindi e Marini e gli altri matusalemme del pd già tremano. La proposta è semplice: abolire la quota riservata al segretario. " “Nessun politico deve esimersi dal misurarsi con il consenso degli elettori. Riserverei la quota bloccata esclusivamente a persone della società civile. Nessun politico dovrebbe aver paura di confrontarsi con il consenso. Dunque tutti i nostri dirigenti, sia quelli che si misureranno per la prima volta con una elezione in Parlamento, sia gli uscenti, si sottopongano al giudizio degli elettori", ha spiegato Orfini. Insomma il messaggio è chiaro: la legge è uguale per tutti, altrimenti queste primarie sono una farsa. Orfini è già rassegnato però alla sconfitta. I big e Bersani non accetteranno mai questa proposta. Immaginate la Bindi che deve rifare la campagna elettorale per prendere le prefernze per una candidatura? Troppa fatica, meglio stare nel listino bloccato di Bersani. "Io la proposta la porterò lunedì in direzione nazionale. So già che tanto non passerà", afferma, senza speranza, Orfini. Scavando dentro le stanze del pd appaiono due anime. Una che al rinnovamneto ci crede davvero e non vuole figli e figliastri. Un'altra quella di Bersani che usa il rinnovamento come volano di marketing. L'unico slogan per queste parlamentarie del pd che possa essere coerernte è: "Voi occupatevi delle briciole, che ai big ci pensiamo noi", firmato Bersani. E' questa la lezione di democrazia che il pd vuole dare agli altri partiti?

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