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Maroni scarica Bossi: vediamo se candidarlo

Il segretario della Lega: la gente chiede un rinnovamento

Lucia Esposito
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Per Umberto Bossi la pensione è sempre più vicina, anche se solo pochi giorni fa il leader leghista aveva ammonito: "Certo che mi ricandido, altrimenti tirano fuori i fucili". Ma la ramazza maroniana non guarda in faccia a nessuno e alla presentazione milanese del libro di Bruno Vespa, il leader del Carroccio è stato sufficientemente chiaro. "Ricandidare Bossi? Lo deciderà il Consiglio Federale che si riunirà il 7 o l'8 gennaio, ma è certo che si proseguirà sulla strada del rinnovamento". All'incalzare delle domande di Vespa, Maroni non ha voluto esprimere una opinione personale in merito alla questione, ma la sua frase: "Girando le sezioni la gente mi chiede di attuare un forte rinnovamento" non lascia molti dubbi su quella che sarà la linea di Maroni al Consiglio Federale: non ricandidare Bossi e, molto probabilmente, gran parte dei suoi fedelissimi. Maroni nel corso della mattinata ha anche parlato delle trattative in corso col Pdl sia per le elezioni regionali lombarde sia per quelle nazionali. "Si gioca su due piani differenti – ha detto Maroni – in Lombardia se mi vorranno appoggiare ne sarò contento", mentre sul piano nazionale: "Se il Pdl candida Alfano ne possiamo parlare, ma se il leader designato sarà Berlusconi o soprattutto Monti, allora l'alleanza è finita ancor prima di cominciare. Sarebbe una cosa innaturale. Vorrà dire – ha concluso Maroni rivolgendosi a Maurizio Lupi, presente al tavolo dei relatori – che faremo opposizione entrambi>. Di diverso avviso l'esponente del Pdl, che ha ricordato al leader del Carroccio come per il Pdl i due piani, regionale e nazionale, siano inscindibili".  Maroni, inoltre, ha aperto alla candidatura di Alfano a premier ma a patto che non sostenga Monti.  Ma se il patto Pdl-Lega, caldeggiato da Berlusconi dovesse saltare, la Lega ha già un suo candidato premier: è il sindaco di Verona Flavio Tosi.  E' stato lui stesso a rivelarlo intervenendo alal trasmissione di Radio2 'Un Giorno da pecora'. ''Il mio segretario federale mi ha detto che se io accettassi la candidatura a Premier lui vedrebbe bene la cosa. E io - ha spiegato Tosi - ho risposto che se a lui va bene, a me sta bene. Siamo rimasti cosi', poi non abbiamo formalizzato''. Sulla strategia perseguita di Silvio Berlusconi in vista delle prossime politiche, Tosi ha detto francamente di non aver capito ''se lui si candidera' o no, forse ha in mente una strategia che capisce solo lui. Prima ha detto che si candidava lui, poi si e' ritirato, poi ha sfiduciato Monti e poi lo ha ricandidato''. ''Forse alla fine candiderà Vendola - ha chiuso con una battuta Tosi -, può  essere che la strategia sia questo colpo di scena''. Fabio Rubini    

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